4 aprile 2012

Molti film italiani tra quelli in programma nella 13ma edizione della Rassegna internazionale del cinema archeologico che si è recentemente tenuta a Belgrado

Fonte: Istituto italiano di cultura a Belgrado

Si è conclusa da pochi giorni la 13/ma Rassegna Internazionale del cinema archeologico di Belgrado, che ha visto l'Italia ospite d'onore con ben sette film sui ventisei presentati, provenienti da dodici Paesi differenti. L'evento è stato promosso, organizzato e realizzato dall'Istituto Italiano di Cultura con il Museo Nazionale della Serbia.

L'apertura della Rassegna, avvenuta lo scorso 26 marzo, è avvenuta con i film 'Antica Roma' e 'Domus Aurea' di Alessandro Furlan che, dai reperti archeologici odierni, attraverso una fedele ricostruzione in 3D, hanno illustrato le diverse fasi della costruzione della capitale dell'Impero romano: da Augusto, a Nerone, alla decadenza dell'Impero. Il giorno successivo, sempre grazie alle nuove tecnologie interattive e con la guida del regista Furlan, gli spettatori hanno avuto l'opportunità di vedere 'La casa di Julius Polybius a Pompei' e 'La Valle dei Templi di Agrigento ed Eraclea', nel loro aspetto attuale e con una ricostruzione virtuale dello splendore del passato.

La 13/ma Rassegna ha visto poi la proiezione di altri tre film italiani del regista siciliano Lorenzo Daniele sulle scoperte archeologiche della Sicilia sud-orientale: 'Occhiolà: un presepe dei Monti Erei', 'L'Eremo di Santa Febronia' e 'Leontinoi: memorie di una città dimenticata', presentati tra il 30 marzo e il 2 aprile. Tutti i film hanno testi rigorosamente in lingua italiana e sottotitoli in lingua serba.

Le pellicole saranno poi proiettate, nelle prossime settimane, in diverse città della Serbia. Alla cerimonia inaugurale del Festival di Belgrado erano presenti il Ministro della Cultura serbo, Predrag Markovic, l'Ambasciatore d'Italia a Belgrado, Armando Varricchio, e il Direttore dell'Istituto Italiano di cultura di Belgrado e Coordinatore d'area Sira Miori. Tutti gli interventi hanno sottolineato l'importanza degli scambi e della collaborazione culturale al fine di valorizzare e approfondire la conoscenza della nostra base culturale comune che unisce i popoli d'Europa nella loro diversità di lingua e di cultura.