Colonna senza fine © Razvan Dima/Shutterstock

Colonna senza fine © Razvan Dima/Shutterstock

Con una mostra speciale e altamente significativa, Timișoara, capitale europea della cultura 2023, celebra l'arte dello scultore romeno Constantin Brâncuși (1876-1957) le cui opere non venivano esposte nel paese natale da mezzo secolo. Al Museo Nazionale d’Arte di Timișoara fino al 28 di gennaio 2024

10/11/2023 -  Oana Dumbrava

Dopo la città di Sibiu nel 2007, quest’anno è stata la seconda volta che una città romena è riuscita a vincere il titolo di capitale europea della cultura. Non a caso il titolo è andato a Timișoara. Città del nord della Romania, carica di storia, conosciuta anche come il luogo dove è nata la rivoluzione romena del 1989, l’evento che ha posto fine al regime comunista.

In qualità di Capitale europea della cultura, Timișoara è diventata per un anno intero centro di un intenso programma di eventi culturali, mostre, spettacoli teatrali, concerti e iniziative artistiche di ogni tipo.

La mostra "Brâncuși: fonti romene e prospettive universali " è forse il più importante evento del programma, la ciliegina sulla torta, pronta per chiudere con successo un anno ricco di iniziative. Si tratta infatti della più significativa mostra dedicata al grande scultore, Constantin Brâncuși, dell'ultimo mezzo secolo tenutasi in Romania. Inaugurata presso il Museo Nazionale d’Arte di Timișoara da poco più di un mese, ha venduto finora oltre 45 mila biglietti.

L'interno della mostra (foto Muzeul Național de Artă Timișoara)

L'interno della mostra (foto Muzeul Național de Artă Timișoara)

Una mostra speciale e un grande interesse

Sono oltre 100 i lavori dell’artista in mostra – sculture, fotografie, documenti di archivio, materiali filmati destinati a creare una panoramica della sua opera. Prestiti eccezionali provenienti dal Museo Nazionale d'Arte Moderna, dal Centre Pompidou di Parigi, dalla Tate di Londra, dalla Fondazione Guggenheim, dal Museo Nazionale d'Arte di Bucarest e dal Museo d'Arte di Craiova, oltre che da collezioni private.

Si tratta, a detta di tutti, di un ritorno a casa per l'artista, a 50 anni dall'ultima volta che le sue opere sono state esposte nel suo Paese natale. “La mostra mette in evidenza alcuni aspetti che evocano il legame con la sua terra, con la letteratura e la cultura romena, lasciando al pubblico la possibilità di scoprire queste sottili relazioni secondo le proprie intuizioni e sensazioni. Da qui la necessità di presentare tappe importanti della sua creazione, ponendo l'accento sul primo periodo, ovvero la sua formazione in Romania e il dialogo che ha sempre mantenuto con i suoi connazionali attraverso la partecipazione a vari eventi artistici", spiega Doina Levy, curatrice della mostra.

Nato in Romania nel 1876, Brâncuși si è distinto come uno dei più grandi scultori dell'epoca, trasmettendo attraverso le sue opere valori di purezza e ricerca estetica profonda. La vita di Brâncuși fu un viaggio di scoperta, che lo portò dai territori rurali della Romania alla frenetica Parigi, il cuore pulsante dell'arte moderna. Qui, tra il tardo XIX e l'inizio del XX secolo, Brâncuși si immerse nella fervente scena artistica, frequentando menti brillanti come Modigliani, Picasso e Duchamp. Questi incontri e la vibrante atmosfera parigina influenzarono profondamente la sua arte, ma Brâncuși rimase sempre ancorato alle sue radici e ai suoi valori.

Il suo itinerario artistico viene ripercorso nella mostra di Timișoara, partendo dalle sue prime opere, dalla sua formazione presso la Scuola di Arti e Mestieri di Craiova, presso la Scuola Nazionale di Belle Arti di Bucarest e proseguendo con l’esperienza parigina, l’influenza di Rodin fino al suo atto di indipendenza artistica.

In mostra c’è l’opera di influenza rodiniana Le Sommeil, nonché altri pezzi famosi come Mademoiselle Pogani o Măiastra. La mostra comprende inoltre un prestito di grande valore: una colonna proveniente dal Centro Pompidou, che ha costituito la base della Colonna dell'Infinito, nonché un filmato su come è nato il complesso di Târgu Jiu, che comprende la Colonna senza Fine, la Porta del Bacio e il Tavolo del Silenzio. Tutte queste sculture sono accompagnate da fotografie provenienti dalla collezione di uno dei maggiori specialisti della fotografia di Brâncuși, David Grob.

Targu Jiu, Romania - "La porta del bacio" dello scultore romeno Constantin Brâncuși © Florin Cnejevici/Shutterstock

Targu Jiu, Romania - "La porta del bacio" dello scultore romeno Constantin Brâncuși © Florin Cnejevici/Shutterstock

Perché Brâncuși

Soprattutto per il suo desiderio inarrestabile di esplorare la semplicità e l'essenza delle forme. Le sue sculture, spesso realizzate in materiali come il marmo, il legno o il bronzo, sfidano le convenzioni e la complessità, cercando invece l'essenzialità. I suoi lavori più celebri, come Il Bacio e l'Uccello nello spazio, che tra l’altro sono esposti anche nella mostra di Timișoara, incarnano la purezza delle linee e la potenza espressiva della forma ridotta all'essenziale.

Brâncuși credeva fermamente che "quando risolvi un problema, questo non significa che la cosa sia completata. Significa che hai trovato un punto da cui puoi continuare la tua ricerca." Questa filosofia guidò costantemente il suo percorso artistico, spingendolo a esplorare nuovi modi di esprimere la bellezza e la verità.

I suoi valori di purezza e semplicità lo hanno reso una figura iconica nell'arte moderna sulla quale ha avuto un'influenza duratura, ispirando generazioni di artisti a ricercare la bellezza nelle forme più semplici. Constantin Brâncuși ci ha insegnato che la scultura può essere un viaggio. Un viaggio dell’artista che si dedica al percorso della creazione e allo stesso tempo un viaggio negli occhi di chi guarda.

"Uno deve guardare finché riesce a vedere", diceva Brâncuși. Questo invito a guardare finché si può sottolinea il concetto di andare oltre l'apparenza e penetrare nell'essenza delle cose. Per Brâncuși, l'arte è un'esperienza profonda e personale, che richiede un'osservazione attenta e paziente.

All’insegna delle sue parole, la mostra di Timișoara è un appello ad una connessione più profonda con l'arte in cui l'osservatore è invitato a immergersi nell'opera e a scavare oltre la superficie per rivelare il significato nascosto e l'essenza delle forme dell’artista. Ed è, allo stesso tempo, un'opportunità straordinaria per immergersi nell'universo dell'arte moderna e scoprire l'influenza duratura di Brâncuși sulla scultura e sull'arte contemporanea. Un opportunità da cogliere fino al 28 di gennaio 2024.


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