13 giugno 2023
Giornalisti con elmetto. Crediti: Engin Akyurt via Pixabay

OBCT e le organizzazioni internazionali per la libertà di stampa esprimono la loro preoccupazione per i recenti violenti attacchi ai giornalisti in Kosovo e chiedono alle autorità di adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori dei media

Le sottoscritte organizzazioni internazionali per la libertà di stampa esprimono preoccupazione per l'attuale ondata di attacchi violenti ai giornalisti in Kosovo, la più intensa nella storia recente del paese. Chiediamo alle autorità di adottare immediatamente le misure necessarie per garantire la sicurezza di reporter e operatori dei media, consentendo loro di continuare a documentare le tensioni e le proteste nel nord del paese.

Alla fine di aprile nei comuni del Kosovo settentrionale si sono svolte le elezioni straordinarie locali che sono state boicottate dalla maggioranza serba. Lo scorso venerdì 26 maggio, i sindaci neoeletti di etnia albanese hanno provato ad entrare nei loro uffici, accompagnati dalla polizia del Kosovo. Le proteste si sono intensificate per impedire il passaggio delle consegne locali e sono state poi disperse tramite l’uso di gas lacrimogeni dalla polizia e dalle truppe di peacekeeping della KFOR (Forza di Stabilizzazione del Kosovo) guidate dalla NATO.

Da allora, l'Associazione dei Giornalisti del Kosovo (AJK) ha documentato almeno 20 attacchi e altri incidenti che hanno preso di mira giornalisti e media. Gli attacchi includono aggressioni fisiche a giornalisti e operatori dei media e il danneggiamento di attrezzature come telecamere e automobili. Almeno quattro giornalisti o operatori dei media sono rimasti feriti. A Zvecan, i giornalisti che lavorano per i media di lingua albanese sono stati costretti a rifugiarsi per un'ora all'interno dell'edificio del comune per evitare ulteriori aggressioni. Nel frattempo, anche i giornalisti serbi sostengono di subire discriminazioni da parte delle autorità kosovare per poter accedere ai luoghi della protesta. 

Ignorando i ripetuti appelli da parte dell'AJK, la polizia del Kosovo e la KFOR non hanno stabilito un protocollo per garantire la sicurezza dei giornalisti durante le proteste violente e i disordini: non esistono procedure operative standard o strategie efficaci di mitigazione del rischio. Nonostante siano avvenuti alcuni contatti individuali, manca una cooperazione e una comunicazione tra le forze dell'ordine, i giornalisti e i loro rappresentanti a livello strutturale. In particolare, non è stata stabilita nessuna comunicazione tra i giornalisti e le forze dell'ordine prima e durante gli scontri recenti. Non sono state adottate delle misure per coordinare l'identificazione dei giornalisti e garantirne la protezione.

Condanniamo quella che appare una presa di mira dei giornalisti e operatori dei media da parte di tutte le fazioni durante queste proteste e rivolte. Per garantire che possano adempiere al loro dovere di interesse pubblico di documentare dal luogo degli eventi, chiediamo al Ministero dell'Interno e alla polizia di stabilire immediatamente una comunicazione regolare tra le forze dell'ordine, i giornalisti e i loro rappresentanti prima, durante e dopo le proteste. Le forze dell'ordine devono attuare urgentemente dei protocolli di sicurezza di base e delle procedure operative per migliorare, in queste circostanze, la sicurezza delle condizioni di lavoro dei giornalisti e garantire loro l'accesso ai luoghi interessati. Chiediamo anche alla KFOR di dare priorità alla protezione dei giornalisti come parte del loro compito volto a mantenere un ambiente sicuro per tutti. Infine, i datori di lavoro dei media dovrebbero fornire ai giornalisti corsi di formazione in materia di sicurezza e assistenza, equipaggiamento di protezione e risposte adeguate in caso di traumi fisici o psicologici.

Nel frattempo, esortiamo tutte le parti coinvolte a diminuire la tensione e a cessare immediatamente di prendere di mira giornalisti e operatori dei media. Continueremo a seguire attentamente la situazione.

 

Firmato: 

ARTICLE 19 Europe

Balkan Investigative Network in Albania (BIRN Albania)

Civil Rights Defenders 

Committee to Protect Journalists

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

Free Press Unlimited (FPU)

Index on Censorship

International Press Institute (IPI)

Justice for Journalists Foundation 

OBC Transeuropa (OBCT)

Reporters Without Borders (RSF)

The Daphne Caruana Galizia Foundation

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.