Tommaso Ioz
L'Europa è un gigante (o forse un Moloch oramai) dai piedi di argilla o pastafrolla se si vuole, dovuti al suo endemico deficit democratico (alle elezioni comunitarie votiamo i rappresentanti di un parlamento che NON ha pieni poteri legislativi) stemperato in un trattato, quello di Lisbona, oscuro come una sciarada e sinistramente supplito dalla sovranità di battere moneta saldamente nelle mani di una banca privata. I suoi cittadini sono in larga parte all'oscuro delle sue complesse istituzioni che sono state in larga parte ratificate dai parlameni nazionali. In un panorama di cessione progressiva dei fondamentali della sovranità dei singoli stati membri adesso si arriva rapidamente alla quadratura del cerchio: le istituzioni più significative sono prevalicate, senza alcuna legittimazione democratica, ma solo sulla base di meri rapporti di forza, dalla coppia franco-tedesca, austera e inquisitoria, prona nella difesa degli interessi creditori delle proprie banche...