Lo storico e giornalista britannico Eric Lee ci porta nel cuore della "rivoluzione dimenticata" della prima repubblica georgiana nel 1918-21: un'esperienza politica inedita, tornata ad essere di grande attualità dopo l'invasione russa dell'Ucraina. Un'intervista
In Georgia continua il giro di vite contro l'opposizione: molti rappresentanti dei partiti avversi al Sogno georgiano vengono convocati da una controversa commissione parlamentare, mentre altri denunciano abusi delle forze dell'ordine durante la loro detenzione
In Georgia, durante le celebrazioni del 34° anniversario dell’indipendenza, la presidente Zourabichvili ha lanciato una piattaforma per la resistenza con l’intento di unire tutti i partiti pro europei, preparare le prossime elezioni e liberare i prigionieri politici
Se la nuova amministrazione americana sembra piuttosto passiva nei confronti della Georgia, Londra ha messo i rappresentanti del Sogno georgiano al centro di una rinnovata campagna di sanzioni, che segnano il minimo storico nelle relazioni tra Regno Unito e Georgia
Il parlamento georgiano ha istituito una commissione per indagare sui presunti crimini commessi dal Movimento Nazionale Unito, partito dell'ex presidente Mikheil Saakashvili, tra il 2003 e il 2012. Saakashvili è tutt'ora in carcere per scontare una condanna del 2018 e altre due appena ricevute
Attraverso leggi draconiane, negli ultimi anni il governo georgiano ha impresso una forte stretta su diritto di associazione, libertà di stampa e libertà di manifestazione ed ha imposto un controllo asfissiante sull'operato dei dipendenti pubblici. Un'analisi
Da sabato 8 marzo a domenica 16 il Bergamo Film Meeting apre un'ampia panoramica sulla produzione del sud-est europeo. Nel fitto programma di proiezioni e incontri sarà presentata una retrospettiva dedicata al grande regista georgiano Otar Iosseliani
Sono ormai cento i giorni di manifestazioni ininterrotte in Georgia: dallo scorso autunno numerose categorie di manifestanti non hanno mai smesso di protestare contro le leggi adottate dal governo e contro la decisione di allontanarsi dall’UE. Un'analisi
Solo pochi paesi riconoscono pienamente il governo attualmente in carica in Georgia e il parlamento di Tbilisi uscito dalla ultime e controverse elezioni. Una situazione che ha creato una scivolosa "zona grigia" nei rapporti internazionali tenuti dal paese
Nonostante i risultati contestati delle elezioni e il boicottaggio del parlamento delle opposizioni, il Sogno georgiano al potere a Tbilisi tira dritto e per simulare una democrazia funzionante si divide in tre. Sempre più lontana l'UE, che non riconosce il nuovo esecutivo
Sono ormai più di due i mesi di proteste ininterrotte che attanagliano la Georgia: non sono mancati atti violenti delle forze dell’ordine, arresti e una forte censura nei confronti dei media critici verso il governo. Il caso della giornalista Mzia Amaghlobeli
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha deciso di posticipare la ratifica delle credenziali della delegazione georgiana fino al soddisfacimento di condizioni, tra cui riprendere il percorso UE e affrontare le irregolarità relative alle elezioni. Tbilisi di contro ha abbondato la PACE
Dalla sua indipendenza, la Georgia ha dovuto affrontare una dialettica complessa, e a tratti violenta, tra il concetto di nazione e le sue molte minoranze, sfociata in guerre sanguinose. Una dinamica che però continua ad evolvere, come nelle recenti proteste antigovernative
Iniziato negli anni '90, il processo di avvicinamento e potenziale inclusione della Georgia all'Unione europea ha subito pesanti battute d'arresto soprattutto dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, per arrivare oggi ad un vero stallo dopo le elezioni di ottobre 2024
Attacchi fisici, insulti, ostacoli al lavoro, danneggiamento delle attrezzature, arresti. In Georgia i giornalisti sono diventati un obiettivo delle violenze delle forze di polizia durante le proteste di piazza, mentre le emittenti statali sono accusate di disinformazione
Prima risposta dell'UE alla crisi in Georgia: si prospetta la sospensione del regime di esenzione dei visti a livello diplomatico, una misura che colpirà soprattutto i membri di Sogno Georgiano. Si intensificano le discussioni su possibili sanzioni, nonostante il veto dell'Ungheria
Tra le proteste di piazza nella capitale Tbilisi, Sogno Georgiano ha scelto l'ex-calciatore Mikheil Kavelashvili come nuovo presidente. Appoggiata dai manifestanti, Salomé Zourabichvili ha però annunciato che non lascerà l'incarico "fino a nuove elezioni legittime"
Non si placano in Georgia le proteste scoppiate dopo le elezioni di ottobre e la decisione del governo di sospendere i negoziati con l’UE. Sabato è atteso un altro momento critico: l’elezione del nuovo presidente, in una situazione politica sempre più polarizzata
L’anno che sta per finire ha visto il Caucaso meridionale affrontare numerose crisi e sfide elettorali e politiche: una situazione turbolenta in cui si intrecciano le azioni di poteri ufficiali e non riconosciuti. Una rassegna
Dopo il feroce genocidio del 2014 in Iraq, oggi la Georgia e Tbilisi in particolare stanno diventando uno dei centri di riferimento degli ezidi. Tra sfide e difficoltà, la piccola comunità cerca una sua strada per salvaguardare la propria identità. Nostro reportage
Centinaia di migliaia di manifestanti in piazza da sei notti consecutive a Tbilisi e nelle altre città del Paese per protestare contro la decisione di Sogno Georgiano di sospendere l'impegno per l'adesione all'Ue “fino alla fine del 2028”. Le reazioni di Bruxelles alla crisi in corso
Polarizzata e stretta in una complessa rete geopolitica, la Georgia è preda di una nuova ondata di proteste. Dopo le controverse elezioni di ottobre, in migliaia sono scesi in piazza contro quello che vedono come un allontanamento del governo dall'UE e un avvicinamento a Mosca
La vittoria di Trump alle presidenziali USA trova allineato il Sogno georgiano su alcuni punti cardine: valori tradizionali, omofobia e atteggiamento conciliante verso la Russia. Resta da vedere quanto il nuovo governo americano sia disposto ad investire nella Georgia
Quanto contano e quanto hanno pesato le diaspore di Moldova e Georgia alle recenti elezioni? In entrambi i casi, centinaia di migliaia di cittadini che vivono all'estero hanno diritto di voto ed esprimono un orientamento politico distante da quello dei propri concittadini in patria
Dopo le elezioni politiche dello scorso 26 ottobre, segnate dalla contestata vittoria del Sogno georgiano, la Georgia si ritrova in un vero e proprio limbo internazionale, con molti degli attori regionali restii a riconoscere i risultati ufficiali del voto
Desiderio di cambiamento, accompagnato dal fondato timore di un'ulteriore stretta sulla società civile. Così la pensano i leader del sindacato indipendente Labor, in Georgia, che abbiamo incontrato a Tbilisi dopo le elezioni dello scorso 26 ottobre
Quanto hanno contato nelle recenti elezioni georgiane le questioni legate ad Abkhazia e Ossezia del Sud? Ne abbiamo parlato con Olesya Vartanyan, analista specializzata nei conflitti indipendentisti e separatisti dell’area caucasica
I partner occidentali rispondono all'appello della presidente Zourabichvili e si muovono per supportare la ricerca della verità su tutte le segnalazioni di brogli elettorali. Ma il premier ungherese Orbán, in viaggio a Tbilisi per garantire supporto agli alleati di Sogno Georgiano, scava un ulteriore solco con Bruxelles
In migliaia hanno partecipato alla manifestazione pacifica convocata dalla presidente Salomé Zourabichvili per denunciare il “furto del voto” da parte di Sogno Georgiano e per definire i prossimi passi: ricerca della “verità” sui brogli e ritorno alle urne sotto un'amministrazione elettorale internazionale
La vittoria del partito al potere Sogno Georgiano è arrivata in un contesto di violazioni elettorali senza precedenti. Le quattro coalizioni di opposizione si affidano alla presidente Salomé Zourabichvili, che non riconosce il risultato e convoca la protesta dei cittadini