X Alice / Jovan Divjak, un uomo in bilico / Bosnia Erzegovina / aree / Home - Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa

X Alice

Ti cito Rumiz, caso mai ti fosse sfuggito di leggere l'articolo (magari chiacchieravi assorta con Nemanja) "Erano i giorni in cui Belgrado sparava la bugia dell’integralismo musulmano e delle “milizie islamiche” in Bosnia, e proprio contro questo Divjak lavorava. Contro uno stereotipo che l’Europa rischiava di bere, prima ancora che contro i cannoni. Per questo, nei 1350 giorni di assedio schierò a difesa di Sarajevo anche serbi e croati, uniti a musulmani ed ebrei nell’amore per la città. Oggi ci sono migliaia di tombe a testimoniare che le cose andarono così". Il problema dei mujaedin esiste, non è una cosa nascosta, infatti la BiH non gli da la cittadinaza. Ma il cercare di strumentalizzarlo per denigrare la BiH nel suo complesso, sostenere la partizione del paese e buttar fango sui cittadini non musulmani che l'hanno difesa, per me è intellettualmente scorretto. Sa di propaganda nazionalcomunista, la quale va spesso a braccietto con il clericalismo fascista: strana coppia (?) eh?