Locandina del BFM

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La 36sima edizione del Bergamo Film Meeting dedica una retrospettiva a Liv Ullman e vede la presenza di molti cineasti dell'est Europa: si va da "L'ingrediente segreto" del macedone Gjorce Stavreski ad un focus dedicato a Špela Čadež, specialista di animazione con i pupazzi

12/03/2018 -  Nicola Falcinella

Ci sono ancora i Balcani all'attenzione del Bergamo Film Meeting, la manifestazione che apre la primavera cinematografica. La 36° edizione (informazioni www.bergamofilmmeeting.it ), inaugurata sabato scorso, è in programma fino a domenica 18 marzo.

La tradizionale retrospettiva è dedicata all'attrice e regista norvegese Liv Ullman, protagonista di tanti capolavori di Ingmar Bergman, della quale fu a lungo anche compagna di vita, come “Persona”, “Sussurri e grida” o “Scene da un matrimonio”.

In nove giorni saranno proiettati circa 150 titoli di diverse lunghezze, oltre a incontri, masterclass e mostre. I classici e le riscoperte sono come sempre protagonisti, come il film di chiusura “Illusione – Holyday” (1938) di George Cukor. Ancora l'importante sezione “I ribelli del '68. La nuova onda del cinema cecoslovacco”, dedicata a una data cruciale e a cineasti che hanno segnato un'epoca, con sette film imperdibili come “Treni strettamente sorvegliati” (1966) di Jiří Menzel, “L'uomo che bruciava i cadaveri” (1968) di Juraj Herz o “Lo scherzo” (1969) di Jaromil Jires.

La Mostra concorso presenta sette film europei che saranno premiati con il voto del pubblico in sala. Tra questi ci sono quattro esordi, compresa la commedia macedone “Iscelitel - Secret Ingredient” di Gjorce Stavreski: il protagonista Vele, senza stipendio, lotta ogni giorno per comprare le medicine al padre malato di cancro, finché un giorno si trova in possesso di un pacchetto di marijuana...

Tra i documentari del concorso Visti da vicino ci sono il bel georgiano “Mzis Qalaqi - City of the Sun” di Rati Oneli, su una città mineraria semiabbandonata; “Las distancias - The Distances” del serbo Nemanja Vojinović, storia di una cubana immigrata in America tra sogni e rimpianti; il romeno “Frații Manakia – Jurnalul unei lungi priviri înapoi - The Manakia Brothers: Diary of a Long Look Back” di Eliza Zdru, viaggio nei Balcani sulle tracce di una vecchia fotografia.

La sezione “Europe, Now!” propone le personali di tre registi europei che si stanno affermando, come il francese Stéphane Brizé (“La legge del mercato” e “Una vita”). Tra loro il romeno Adrian Sitaru, uno dei più prolifici e influenti della nuova scena di Bucarest, già premiato per il corto d'esordio, “Valuri – Onde”, con il Pardino del festival di Locarno nel 2007. Tra i suoi lungometraggi, il polanskiano “Pescuit sportiv – Hooked” (2008), “Best Intention” (2011) e “Domestic” (2012). All'interno della personale completa saranno mostrati in anteprima i recenti “Illegittimo” e “Fixeur”, entrambi del 2016, che saranno distribuiti nelle sale italiane da Lab80 Film a partire dal 22 marzo.

Una delle serie animate da Špela Čadež

Legata all'ex Jugoslavia è invece l'austriaca Barbara Albert, che ha all'attivo cinque pellicole come regista, compreso “Falling” in competizione a Venezia nel 2006. Attiva anche come produttrice e sceneggiatrice, è nota per le collaborazioni con la serbo-svizzera Andrea Štaka (“Das Fräulein” e “Cure”) e la bosniaca Jasmila Zbanić (“Grbavica – Il segreto di Esma”).

Nel documentario “Somewhere Else” (1997) la Albert raccoglie storie ed esperienze, andando oltre la cronaca, di quattro giovani di Sarajevo tra i diciannove e i ventisette anni, sopravvissuti alla guerra, che vorrebbero essere “somewhere else". “Nordrand – Borgo Nord” (1999) segue Jasmin, Tamara, Senad, Roman e Valentin in un quartiere periferico di Vienna nel 1995. Lavoro, relazioni, gravidanze indesiderate, esperienze della guerra nella ex Jugoslavia, tra speranze e delusioni.

In “Die Lebenden - The Dead and the Living” (2012) la giovane rumena-austriaca Sita trova una vecchia foto che ritrae il nonno in uniforme delle SS e decide di indagare contro la volontà di suo padre.

Per l'animazione, che ha sempre uno spazio speciale in cartello, spazio alla Slovenia con il focus dedicato al Špela Čadež, specialista di animazione con i pupazzi, e con una selezione dei corti del festival Animateka di Lubiana.


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