pamuk a processo
Turchia, Cassazione: processate Pamuk
per vilipendio dell'identità nazionale
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ROMA (15 maggio) - Lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, sarà nuovamente processato con l'accusa di «vilipendio dell'identità nazionale turca» per una dichiarazione circa i massacri di armeni avvenuti ai tempi dell'Impero ottomano.
ll quotidiano Hurriyet ne ha dato notizia, citando la sentenza emessa ieri dalla Cassazione turca che, per la seconda volta in poco più di un anno, ha rigettato il precedente giudizio di un tribunale di Istanbul che aveva respinto le accuse rivolte a Pamuk e chiuso il processo intentato nei suoi confronti.
Secondo i giudici della Suprema Corte, infatti, le querele sporte nei confronti di Pamuk per aver vilipeso la nazione turca erano valide e il tribunale di prima istanza commise un errore quando, nel giugno 2006, decise di respingerle e di non doversi procedere contro lo scrittore.
La dichiarazione di Pamuk, rilasciata a una rivista svizzera era la seguente: «Noi turchi abbiamo ucciso 30.000 curdi ed un milione di armeni e nessuno, tranne me, in Turchia osa parlarne». Oltre alle accuse mosse in un primo tempo a Pamuk dalla Procura generale di Istanbul sulla base del controverso articolo 301 del Codice Penale che punisce chi offende il sentirsi turco, se ne sono nel frattempo aggiunte altre sei, tra cui quelle avanzate l'Associazione di sostegno e solidarietà alle madri dei mart
per vilipendio dell'identità nazionale
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ROMA (15 maggio) - Lo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, sarà nuovamente processato con l'accusa di «vilipendio dell'identità nazionale turca» per una dichiarazione circa i massacri di armeni avvenuti ai tempi dell'Impero ottomano.
ll quotidiano Hurriyet ne ha dato notizia, citando la sentenza emessa ieri dalla Cassazione turca che, per la seconda volta in poco più di un anno, ha rigettato il precedente giudizio di un tribunale di Istanbul che aveva respinto le accuse rivolte a Pamuk e chiuso il processo intentato nei suoi confronti.
Secondo i giudici della Suprema Corte, infatti, le querele sporte nei confronti di Pamuk per aver vilipeso la nazione turca erano valide e il tribunale di prima istanza commise un errore quando, nel giugno 2006, decise di respingerle e di non doversi procedere contro lo scrittore.
La dichiarazione di Pamuk, rilasciata a una rivista svizzera era la seguente: «Noi turchi abbiamo ucciso 30.000 curdi ed un milione di armeni e nessuno, tranne me, in Turchia osa parlarne». Oltre alle accuse mosse in un primo tempo a Pamuk dalla Procura generale di Istanbul sulla base del controverso articolo 301 del Codice Penale che punisce chi offende il sentirsi turco, se ne sono nel frattempo aggiunte altre sei, tra cui quelle avanzate l'Associazione di sostegno e solidarietà alle madri dei mart