Tbilisi, 26 maggio 2007 (foto Maura Morandi)

Le forze armate georgiane sfilano a Tbilisi nel giorno dell'Indipendenza, mostrando le imponenti riforme militari in atto nel Paese. La cronaca della nostra corrispondente

05/06/2007 -  Maura Morandi* Tbilisi

"Oggi è il giorno dell'unità. La nostra forza è nella nostra unità. L'unica cosa che il nostro nemico sogna è di dividerci. Niente e nessuno può sconfiggerci se rimaniamo uniti". Così il Presidente Mikheil Saakashvili ha aperto la parata militare che si è snodata su viale Rustaveli, corso principale di Tbilisi, per celebrare il giorno dell'indipendenza della Georgia.

La ricorrenza commemora il 26 maggio 1918, giorno in cui la Federazione Transcaucasica si dissolse formalmente e la Georgia fu dichiarata Repubblica Democratica, ottenendo il riconoscimento di diversi stati europei.

Con l'invasione di Tbilisi da parte dell'Armata Rossa e la successiva proclamazione della Repubblica Socialista Sovietica di Georgia il 25 febbraio 1921, la parata militare fu spostata al 7 novembre, giorno della rivoluzione bolscevica. Dopo il raggiungimento dell'indipendenza del 1991, il Presidente Zviad Gamsakhurdia reintrodusse le celebrazioni del 26 maggio al posto di quelle di novembre.

Tbilisi, 26 maggio 2007 (foto Maura Morandi)

La manifestazione del 2007 è stata presieduta da Saakashvili e diretta dal colonnello Zaza Gogava, capo delle Forze armate georgiane. Alle celebrazioni hanno partecipato il Patriarca della Georgia Ilia II, i rappresentanti del governo, della diaspora georgiana e dei corpi diplomatici accreditati in Georgia, provenienti da 40 paesi.

Secondo le informazioni fornite dal ministero della Difesa, davanti al Parlamento hanno sfilato 12.000 soldati e 3.500 riservisti, vestiti con le nuove uniformi adottate dall'esercito. La marcia è stata seguita da 80 Landrover, 12 obici, fuoristrada blindati, decine di camion e mezzi militari. Una quarantina di velivoli dell'aviazione militare, tra i quali quattro nuovi L-39, hanno sorvolato Tbilisi.

Rivolgendosi a tutti i soldati presenti, il Presidente Saakashvili ha dichiarato: "Siamo molto orgogliosi oggi, perché la Georgia non è mai stata così forte e non ha mai avuto così tanti mezzi per proteggere la sua libertà e la sua unità. La potenza delle nostre forze armate cresce di giorno in giorno, gli equipaggiamenti migliorano quotidianamente e la motivazione aumenta".

Tbilisi, 26 maggio 2007 (foto Maura Morandi)

Già l'anno scorso la celebrazione del giorno dell'indipendenza era stata occasione per il governo georgiano di mettere in mostra le imponenti riforme militari in atto nel Paese e la parata era stata definita "la più grande nella storia della Georgia" vedi "La grandiosa parata della Georgia", Osservatorio sui Balcani 08.06.2006.

Recentemente, il governo di Tbilisi ha proposto di aumentare le spese del 2007 destinate alla difesa da 513,2 milioni di Lari a 957,8 milioni di Lari (circa 566,7 milioni di dollari). Le spese per il settore militare verranno così a costituire il 6% del PIL del Paese, arrivando ad essere il budget più alto nella storia della Georgia destinato alle forze armate. Levan Nikoleishvili, vice ministro della Difesa, ha spiegato che la maggior parte dei finanziamenti saranno destinati all'acquisto di armamenti e munizioni.

Le riforme che il governo sta attuando nel settore della difesa dalla Rivoluzione delle Rose del novembre 2003 trovano diverse motivazioni politiche, la più importante delle quali è la volontà della Georgia di entrare a far parte della NATO. Il Presidente Saakashvili, inoltre, in più occasioni ha dichiarato la volontà del governo georgiano di aumentare la presenza militare in Iraq da 850 a 2000 soldati a fianco degli Stati Uniti, di mandare un centinaio di soldati in Afghanistan per contribuire alle forze NATO che operano nel Paese e di mantenere il contingente in Kosovo, composto da un centinaio di soldati che partecipano alle operazioni sotto la guida della missione tedesca.

L'ambasciatore americano John Tefft, presente alla parata, si è congratulato con "tutto il popolo georgiano per la festa nazionale" dichiarando che "i cittadini georgiani dovrebbero essere molto fieri delle forze armate che hanno a disposizione. Il settore della difesa si è potenziato ed è accresciuto visibilmente". Tefft ha aggiunto, inoltre, che "gli Stati Uniti sono molto orgogliosi di contribuire allo sviluppo delle forze armate georgiane".

Tbilisi, 26 maggio 2007 (foto Maura Morandi)

La priorità dichiarata dal presidente Saakashvili, dal giorno del suo insediamento, è sempre stata il mantenimento dell'integrità territoriale e la risoluzione dei conflitti nelle due regioni secessioniste dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud.

Il presidente georgiano ha sottolineato che il Paese è uno "stato multi-etnico, ma c'è solo una nazione: la Georgia. E questa nazione è costituita da azeri georgiani, abkhazi georgiani, osseti georgiani, armeni georgiani, ecc.".

Secondo Saakashvili, "è nostra responsabilità mantenere la Georgia multi-etnica e multi-confessionale entro i confini che ci sono stati consegnati dai nostri antenati". Il governo, quindi, deve far fronte al disagio dei "nostri 500.000 compatrioti che sono stati espulsi dall'Abkhazia. Questi non appartengono solo all'etnia georgiana, ma ci sono anche ucraini, estoni, ebrei, armeni, greci e abkhazi. Abbiamo la responsabilità di fare in modo che ritornino tutti nelle loro case".

Il Presidente ha salutato i cittadini della regione secessionista dell'Ossezia del Sud in lingua osseta e rivolgendosi a loro ha affermato che "gli osseti sono sempre stati una parte eroica e importante della nostra storia, e lo saranno anche in futuro". Il governo ha tuttavia sempre negato un collegamento diretto tra il rafforzamento dell'esercito e la volontà di riconquistare il controllo di Abkhazia e Ossezia del Sud.


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