Una fotografia relativa all'edizione 2018 dell'iniziativa lungo la Via Egnatia (FuoriVia)

Una fotografia relativa all'edizione 2018 dell'iniziativa lungo la Via Egnatia (Vincenzo Cammarata/FuoriVia)

Un gruppo di ricercatori e attivisti è arrivato alla conclusione di un progetto quinquennale dedicato alla Via Egnatia. OBC Transeuropa seguirà la loro tappa finale che li porterà da Edirne, l'antica Adrianopoli, ad Istanbul

04/07/2019 -  Ilaria Carmen Restifo

Ed eccoci giunti alla quinta ed ultima tappa di questa lunga avventura durata cinque anni, tra romanità, ellenismo, retaggi slavi e paesaggi ottomani.

Abbiamo battuto gli aspri e ripidi sentieri dell’Albania nel 2015, partendo da Durazzo. Nel 2016, quelli dell’attuale Macedonia del Nord, allora ancora coinvolta in un’annosa disputa toponomastica con la Grecia. Siamo entrati nella Macedonia greca nel 2017, e poi giù, fino a Salonicco, Filippi, Kavala. Nel 2018 abbiamo attraversato le umide e afose pianure della Tracia, tra Pope ed Imam. Quest’anno ci attende l’ultima grande sfida nella Turchia europea: circa 300 chilometri da percorrere a piedi dalla provincia di Edirne – l’antica Adrianopoli – fino ad Istanbul, la “Città”, cui giungeremo marciando sul ponte di Büyükçekmece, straordinaria opera di ingegneria ottomana dell’architetto Sinan.

Abbiamo camminato attraverso tre stati, cercando di ricostruire il tracciato di quella che, dopo la Regina Viarum, fu la grande direttrice d’oriente; una direttrice talmente importante da essere stata la prima strada romana al di fuori dalla penisola italica: la Via Egnatia. I lavori di costruzione cominciarono nel 146 a.C. per volere di Gaio Ignazio, proconsole di Macedonia, e continuarono in età imperiale collegando Thessalonica a Byzantium.

È stata lei la nostra bussola, lei che abbiamo rincorso, lei che abbiamo cercato là dove ormai non c’è più. Ed è ancora lei il filo rosso di questo nostro progetto, volto a recuperare un cammino storico che ci accomuna, con l’intento di riportarlo all’attenzione delle comunità locali affinché un giorno possa essere valorizzato e reso fruibile a un turismo ecologico, culturale, sostenibile.

La Via Egnatia, dunque, quella stessa via che nella Roma sul Bosforo si collegava alle arterie provenienti dall’Asia, formando uno dei massimi nodi stradali del mondo antico, secondo forse solo a quello della Roma sul Tevere, quando ancora era l’unica capitale di un immenso impero.

Oggi c’è una moderna Egnatia che, con la stessa ambizione dell’antenata, mira a collegare due mondi: l’autostrada europea E90, che corre per 670 km in territorio greco. Ma se la costruzione della moderna Egnatia è stata possibile grazie ai fondi dell’Unione europea alla Grecia, l’antica via romana attraversava ben quattro stati e correva per 1.120 km.

E allora dove è finito il tratto romano che dal fiume Evros arrivava fino alla capitale dell’impero d’oriente? Si presume che la porzione turca del tracciato romano corrispondesse in parte al cosiddetto Sol Kol ottomano (il braccio sinistro) che, dal confine, scendeva fino al Mare di Marmara, poi correva lungo la costa fino a Istanbul.

In età bizantina e ottomana, la via continuò comunque ad essere utilizzata. Gli strateghi di Solimano il Magnifico la vedevano appunto come il Sol Kol che li avrebbe condotti alle porte di Vienna, e forse anche a Venezia, chissà.

Potremmo chiamarla l’incognita turca dell’equazione Egnatia, una X a cui cercheremo di dare un valore affinché l’eguaglianza sia verificata. Questo lo scopo della nostra ultima tappa. Le legioni romane percorrevano un iter magnum di 36 km al giorno. Noi… beh, magari un po’ meno; ma lo faremo a modo nostro: con allegria, curiosità, condivisione. E i piedi saranno le nostre antenne, per dirla con Paolo Rumiz.

Cammineremo lungo percorsi inediti, tra campi aridi, appezzamenti agricoli, strade sterrate e villaggi sperduti. E chissà quali letture mattutine ci riserverà quest’anno il nostro Andrea - Cif per gli amici - prima di incamminarci lungo la tappa successiva. E chissà quali scuole, campeggi, palestre, campi sportivi e quant’altro, ci avranno procurato le autorità locali per i nostri bivacchi, per il nostro ristoro notturno. Una tribù nomade di 40 perone, che per due settimane avanzerà silenziosa in territorio turco, un arco di tempo foriero di incontri, di scoperte e di raccolte dati sul campo.

L’appuntamento è per il 29 luglio. Sul resto, silenzio. Anzi no, vi terremo informati con i nostri reportage su OBC Transeuropa.

Il percorso della Via Egnatia

FuoriVia

Dopo aver attraversato l’Albania, la Macedonia del Nord e la Grecia, l’esplorazione lungo l’antica Via Egnatia - promossa dall'associazione culturale FuoriVia - è alla sua 5° ed ultima edizione. Il percorso di quest’anno porterà in Turchia e coprirà l’area compresa fra Enez ed İstanbul, una delle città più suggestive del mondo. Come ogni anno, dal 2015 ad oggi, l’associazione culturale FuoriVia raccoglie studenti, professori, ricercatori e amanti del cammino che siano interessati a studiare sul campo il patrimonio storico, culturale, sociale e ambientale del territorio interessato, al fine di rigenerare e riqualificare questo antico tracciato.


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