Giorgio Di Giuseppe 2 luglio 2014

Domenica 29 giugno in Croazia e Slovenia si è votato per il rinnovo delle cariche dell'Unione Italiana. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

E’ stata una vera e propria “Election Day” quella di domenica 29 giugno, per la comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia, in quanto i nostri connazionali sono stati chiamati alle urne per rinnovare le cariche di Presidente, Presidente della Giunta Esecutiva e quella dei consiglieri che andranno poi a formare il nuovo corpo assembleare dell’Unione Italiana.

Oltre a ciò, si è aggiunto anche, in 50 delle 52 Comunità italiane, le elezioni per il rinnovo delle assemblee rappresentative dei singoli sodalizi. Candidati a Presidente dell’Unione e della Giunta Esecutiva sono stati gli uscenti Furio Radin e Maurizio Tremul, sostenuti dalla lista “Orgoglio Italiano,” a cui si sono contrapposti Gianclaudio Pellizzer, presidente della Comunità degli Italiani di Rovigno, e Astrid Del Ben con “La Svolta”.

“Orgoglio Italiano” ha focalizzato la sua attenzione soprattutto all’insegnamento dell’italiano, nelle scuole locali del territorio, mentre per quanto riguarda i rapporti con l’Italia è stato ribadito l’impegno affinché essa provveda al più presto a varare la “Legge d’Interesse Permanente” sui territori abitati dalla minoranza italiana. Gli sfidanti Pellizzer e Del Ben hanno invece puntato tutto su un profondo rinnovamento dell’ Unione, rendendola più moderna, decentralizzata, rinnovata, in grado così di gestire in maniera più efficace una politica di salvaguardia ed affermazione dell’etnia minoritaria.

I primi dati ufficiosi hanno assegnato a Furio Radin il 56% delle preferenze assicurandogli così, ancora una volta, la Presidenza dell’Unione Italiana, mentre il rovignese Gianclaudio Pellizzer ha ottenuto il 44% dei voti. Stessa sorte per la candidata dell’opposizione alla guida della Giunta, Astrid del Ben, della Comunità “Pasquale Besenghi degli Ughi” di Isola, che ha raggiunto il 42,7% dei suffragi contro il 56,5 ottenuto da Maurizio Tremul. L’affluenza alle urne, ufficialmente, ha toccato i minimi storici, con il 24 % dei votanti rispetto al 28 di quattro anni fa. Concretamente, hanno votato 8 mila 600 elettori sui 36mila aventi diritto. I motivi del calo della percentuale di votanti, secondo quanto hanno affermato alcuni osservatori, vanno ricercati probabilmente nell’aumento del numero di iscritti alle diverse Comunità con il passare degli anni, specie nei grandi centri urbani, dove è più difficile animare un elettorato sparso a macchia d’olio sul territorio.

Nella prima dichiarazione a caldo dopo il voto, Radin si è dichiarato soddisfatto del risultato: “Andiamo avanti percorrendo i vecchi sentieri, dando sempre un grande sostegno alle nostre istituzioni specie alle Comunità degli italiani che noi vorremmo sempre più frequentate, non solo dai connazionali". Poi Radin si è soffermato anche sulla bassa affluenza registrata: “La disaffezione dei cittadini riguarda le elezioni di ogni genere, da quelle per l’Europarlamento in giù”.

Pellizzer, oltre a fare gli auguri di rito ai vincitori, si è dichiarato soddisfatto del risultato ottenuto: “Peccato che i connazionali non abbiano apprezzato l’impegno mio e di Astrid Del Ben, in modo da portare una ventata di novità all’interno dell’Unione italiana che vorremmo più snella e sburocratizzata. Avevamo anche dei programmi particolari per i giovani e per gli anziani, ha poi concluso, ma purtroppo è andata male...”.