16 novembre 2015
Oxfam, aiuti ai profughi sulla rotta balcanica - Foto OXFAM International.jpg

In un’indagine del Centro per i diritti umani di Belgrado e di Oxfam basata sulle testimonianze di siriani, afghani, iracheni raccolte a Dimitrovgrad, emergono gravi violazioni dei diritti umani perpetrati dalla polizia bulgara. Appello al Governo bulgaro per una ferma condanna dei fatti denunciati e all’Ue per il rispetto dei diritti umani all’interno dei suoi confini

Fonte: Oxfam Italia

Un numero consistente di testimonianze di profughi in arrivo in Europa rivela gravi violenze commesse da rappresentanti delle forze dell’ordine in Bulgaria. "Safe Passage", un’indagine condotta su oltre 100 persone dal Centro di Belgrado per i diritti umani (Beogradski Centar za ljudska prava), dimostra che abusi e minacce sarebbero avvenuti al confine bulgaro con Serbia e Turchia, e nei centri raccolta profughi in Bulgaria. La ricerca, finanziata da Oxfam, raccoglie le testimonianze di afgani, siriani e iracheni che denunciano di aver subito estorsioni, rapine, violenze, minacce di espulsione e perfino aggressioni di cani poliziotto.

Dieci persone intervistate denunciano di aver assistito alle minacce di un poliziotto che puntava la pistola alla testa di un profugo, mentre altri giacevano a terra lì vicino, presumibilmente privi di sensi. Spaventati hanno cercato di scappare e nascondersi, ma di lì a poco sono stati presi dalla polizia, picchiati e derubati dei pochi oggetti di valore che avevano con sé. Vengono lasciati senza cibo e acqua. Arrivati al confine con la Serbia, le forze dell’ordine li aggrediscono lanciandogli contro cani poliziotto, si sentono anche colpi di pistola. Sette di loro sono scomparsi, e in nessun modo è stato possibile contattarli.

Due afghani denunciano che due poliziotti hanno sparato per impedirgli di fuggire, ferendo due persone nel loro gruppo. Ragazzi minorenni testimoniano di essere stati fermati da sei poliziotti bulgari che li hanno minacciati con pistole e cani, ricacciandoli in territorio turco. Sette di loro sono riusciti a fuggire, mentre altri quindici sono stati catturati: uno è stato colpito alla gamba. Un ragazzo afghano di vent’anni racconta di essere stato picchiato con una pistola da un poliziotto.

Le interviste sono state raccolte a Dimitrovgrad, al confine tra Serbia e Bulgaria, dove passano fino a 200 persone al giorno; ma ci sono anche altre organizzazioni per i diritti umani come l’Helsinki Committee for Human Rights di Sofia a riportare casi di maltrattamenti e gravi violenze subite da rifugiati e migranti in Bulgaria.

Oxfam e il Centro per i diritti umani di Belgrado chiedono perciò alle autorità bulgare di aprire un’indagine sugli abusi denunciati, assicurandosi che i funzionari di polizia rispettino i diritti umani dei rifugiati nelle operazioni di frontiera. “Tutte le persone con cui abbiamo parlato, arrivate in Serbia attraverso la Bulgaria negli ultimi 5 mesi, ci hanno raccontato di aver subito abusi e violenze atroci – dice Nikolina Milić del Centro per i diritti umani di Belgrado - Con questo rapporto vogliamo far sapere a tutto il mondo cosa presumibilmente accade in Bulgaria su base quotidiana. La violenza di cui sono vittime persone che fuggono da guerra e povertà è davvero inaccettabile in un paese dell’Ue. Per questo chiediamo un’inchiesta indipendente sui fatti denunciati nel nostro rapporto e al governo bulgaro di esprimere una ferma condanna per questa grave violazione di diritti umani”.

"I rifugiati che arrivano in Europa devono essere trattati con dignità e hanno diritto di ricevere protezione; non dovrebbero mai essere vittime di ulteriori brutalità e xenofobia – dice Stefano Baldini, direttore di Oxfam nell’Europa sud-orientale - Le testimonianze raccolte offrono un quadro coerente degli abusi che sarebbero avvenuti in Bulgaria. Alla luce di queste gravi violazioni, “l'Unione europea deve intervenire e agire per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali all’interno dei suoi confini”.

I profughi che arrivano in Europa vivono una condizione di totale incertezza e mancanza di protezione: non sanno dove si trovano le zone di aiuto umanitario e continuamente rischiano di finire nelle mani dei trafficanti. Il programma di Oxfam in Serbia prevede per questo di dare il maggior numero possibile di informazioni utili; in accordo con le autorità locali, fornisce sostegno ai profughi che attraversano il territorio serbo mediante distribuzione di cibo, acqua, tutto ciò che serve ad affrontare l’inverno, installazione di servizi igienici.

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