Partenariato orientale: la Commissione propone nuovi obiettivi politici per post 2020

24 marzo 2020

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Lo scorso 18 marzo la Commissione europea e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato una proposta relativa agli obiettivi politici a lungo termine del partenariato orientale oltre il 2020. L'obiettivo è aumentare il commercio e la connettività e approfondire l'integrazione economica con Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina, rafforzare le istituzioni democratiche e lo Stato di diritto, la resilienza ambientale e climatica, sostenere la trasformazione digitale e promuovere società eque e inclusive.

L'Alto rappresentante Josep Borrell ha dichiarato: “La forza dei nostri vicini è anche la forza dell'Unione europea; il partenariato orientale resta un elemento centrale della politica estera
dell'UE. Le nostre proposte rafforzeranno ulteriormente i sei paesi partner, rispecchiando le priorità e le sfide che condividiamo, pur mantenendo l'accento sul conseguimento di risultati tangibili e positivi per tutti i cittadini.”

Il commissario responsabile per la politica di vicinato e l'allargamento, Olivér Várhelyi ha dichiarato: "Il messaggio ai nostri paesi partner orientali è molto chiaro: vi aiuteremo a costruire economie forti e a creare crescita e occupazione attirando investimenti esteri diretti e rafforzando la connettività nei settori chiave come i trasporti, l'energia e l'ambiente. Lavoreremo insieme per affrontare le sfide odierne in tutti i settori, compresa la pandemia COVID-19."

Basandosi sui risultati del partenariato nei primi 10 anni, la proposta odierna illustra in che modo l'UE collaborerà con i paesi partner per affrontare le sfide comuni e rafforzare la loro resilienza alla luce delle sfide attuali quale obiettivo politico prioritario oltre il 2020. A tale riguardo la collaborazione tra l'UE e i partner proseguirà con nuove priorità politiche a sostegno della trasformazione ecologica, della trasformazione digitale e della creazione di economie che funzionano per tutti, in particolare maggiori opportunità di lavoro per i giovani e promozione della parità di genere.

Un partenariato che secondo la Commissione rappresenta un'opportunità per sviluppare economie resilienti, sostenibili e integrate aumentando gli scambi commerciali e approfondendo l'integrazione economica, investendo nelle PMI e nella connettività, cogliendo le opportunità offerte dalla trasformazione ecologica e digitale e investendo nelle persone.

Un partenariato inoltre che "protegge" con uno sforzo in direzione del rafforzamento di istituzioni responsabili, Stato di diritto e sicurezza. Secondo la Commissione infatti il buon governo e le istituzioni democratiche, lo Stato di diritto, le politiche anticorruzione efficaci, la lotta contro la criminalità organizzata, il rispetto dei diritti umani e la sicurezza, compreso il sostegno
alle popolazioni colpite dai conflitti, costituiscono la struttura portante di Stati e società forti e resilienti. Sono inoltre condizioni essenziali per un'economia di mercato funzionante e una crescita sostenibile. In particolare, lo Stato di diritto è un fattore chiave per garantire un clima imprenditoriale efficace e per attrarre gli investimenti esteri diretti. Occorre un rinnovato impegno nei confronti dei fondamentali del partenariato, una misurazione più efficace dei risultati e degli impatti reali delle riforme e della loro percezione da parte dei cittadini.

Poi la Commissione ha tenuto a sottolineare la necessità di sviluppare una resilienza ambientale e climatica: "Le sfide ambientali e climatiche richiedono un'azione urgente da parte dell'UE e dei paesi partner. L'UE aiuterà i paesi partner a rispettare i loro contributi all'accordo di Parigi stabiliti a livello nazionale e a modernizzare le loro economie, riducendo la loro impronta ecologica e orientandosi verso la neutralità climatica, riconoscendo al tempo stesso le sfide in termini di investimenti. L'UE sosterrà inoltre l'efficienza energetica degli edifici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la modernizzazione del settore sanitario".

La Commissione ha inoltre sottolineato il ruolo dell'Unione europea nel dare forza a società articolate, che debbono essere eque e inclusive. In tal senso elezioni libere ed eque e una pubblica amministrazione responsabile e incentrata sui cittadini sono fondamentali per la democrazia. Insieme a una società civile impegnata, a media liberi, pluralistici e indipendenti e alla tutela dei diritti dei cittadini, compresi i diritti delle minoranze, si tratta di principi fondamentali per società democratiche resilienti, eque, inclusive e democratiche.

Il partenariato orientale è stato avviato nel 2009 allo scopo di rafforzare e approfondire le relazioni politiche ed economiche tra l'UE, i suoi Stati membri e l'Armenia, l'Azerbaigian, la Bielorussia, la Georgia, la Repubblica di Moldova e l'Ucraina. Il partenariato si è sviluppato in funzione degli interessi, delle ambizioni e dei progressi di ciascun partner, consentendo una differenziazione, ma in maniera flessibile e inclusiva per affrontare insieme le sfide comuni e globali e promuovere l'integrazione regionale. Gli obiettivi politici attuali sono stati definiti attraverso l'agenda "20 obiettivi per il 2020", concordata nel 2017. I nuovi obiettivi strategici sono emersi dalla consultazione strutturata sul futuro del partenariato orientale, svoltasi nel 2019, con la partecipazione ampia e inclusiva degli Stati membri, dei paesi partner, delle organizzazioni della società civile, del mondo accademico e delle imprese e istituzioni finanziarie. Nel complesso, vi è ampio consenso sul fatto che l'attuale quadro politico del partenariato orientale sia solido e produca benefici tangibili per le persone.

La Commissione e il Servizio europeo per l'azione esterna si aspettano che gli Stati membri e i paesi partner approvino la proposta in vista del vertice del partenariato orientale del giugno 2020, che conferirà un mandato per elaborare una nuova serie di risultati tangibili, sulla base degli attuali 20 obiettivi per il 2020.

Link: Commissione europea


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