5 maggio 2005

Il testo descrive sei anni di lavoro clinico e di formazione: vengono raccontati traumi di guerra, sofferenze individuali e collettive, lacerazioni del tessuto sociale e civile, implicazioni etnico-religiose; viene descritta la nascita e la crescita di un gruppo multidisciplinare e interculturale

Questo libro, rivolto agli specialisti della salute mentale, psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, tratta specificatamente dei traumi psichici di guerra e della loro possibilità di trasformazione. Nel 1994, durante la guerra in Bosnia, alcune psichiatre di Tuzla avevano organizzato un Poliambulatorio per le donne, Casa Amica, con il sostegno politico di Spazio pubblico di Donne, un'associazione bolognese che aveva agito appena erano emerse le prime notizie relative agli stupri di massa, e con il sostegno economico del Gruppo di Volontariato Civile. Il volume descrive sei anni di lavoro clinico e di formazione.

"Anch'io avevo una mamma / ma la granata l'ha fatta a pezzi / avevo anche un fratello / ma le granate gli hanno staccato una gamba. / Chissà se un giorno vedrò apparire mio padre! / A che serve il sogno / se poi non si avvera?" Questa è una poesia per la mamma scritta da una bambina bosniaca. Ma potrebbe essere scritta dai bambini afghani, israeliani, palestinesi, iracheni... le ferite delle guerre, quelle del corpo e quelle dell'anima, sono tutte uguali. L'urlo del dolore che chiede aiuto è un urlo universale. Il testo descrive sei anni di lavoro clinico e di formazione: vengono raccontati traumi di guerra, sofferenze individuali e collettive, lacerazioni del tessuto sociale e civile, implicazioni etnico-religiose; viene descritta la nascita e la crescita di un gruppo multidisciplinare e interculturale.

Traumi di guerra. Un'esperienza psicoanalitica in Bosnia-Erzegovina
curato da: Associazione Onde Amiche
anno di pubblicazione: 2003
casa editrice: editore Manni