Zoran Music. Estreme figure

Mostra monografica dedicata al pittore sloveno Zoran Music (Boccavizza, 12 febbraio 1909 - Venezia, 25 maggio 2005)

 

Il pittore, esponente della scuola di Parigi, seguì gli studi di arte presso l’Accademia dell’Arte di Zagabria, e iniziò la sua carriera di artista viaggiando per il mondo, alla ricerca di nuove vibrazioni e ispirazioni. Durante la seconda guerra mondiale, visse il dramma della deportazione nel campo di Dachau e immortalò con la sua pittura l’incubo della prigionia, che lasciò nel suo animo una profonda commozione.

 

Successivamente passò molti anni a Venezia e a Parigi, dove riscoprì la passione per i paesaggi, sia italiani, che della sua terra natia e si affermò con le sue opere, ricevendo prestigiosi riconoscimenti. Le sue opere vennero apprezzate a livello internazionale e ad oggi sono esposte in importanti musei.

 

La mostra, si compone di oltre ottanta opere, tra oli e lavori su carta, alcuni dei quali inediti ed esposti per la prima volta.

 

L’esposizione si articola in nuclei tematici, o "zone d’intensità", a cadenzare il percorso esistenziale-poetico di questo artista contemplativo e sobrio nell’utilizzo del colore: Le Origini (1935-1949); Il Viandante (metà anni ’90), Venezia, ancora (anni ’80 e ’90); Figure Grigie (fine anni ’90); "Sono dovuto tornare a Dachau" (anni ’70); Lo spazio intenso (anni ’90); Variazioni in Ida e Autoritratto (anni ’80 e ’90); Il Doppio ritratto (1983–2001).

 

Molto intense e di grande impatto le opere del ciclo "Non siamo gli ultimi", che rievoca l'indelebile esperenza a Dachau, "le Figure grigie" degli anni novanta e i suoi ultimi autoritratti. Fonte di ispirazione inesauribile è inoltre la moglie Ida, da sola o nel Doppio ritratto, con lui che la dipinge, sapendo di avere di fronte l’insondabile mistero della femminilità.

 

Maggiori informazioni