Il potere della pittura

Mostra antologica dedicata al pittore e incisore bosniaco Safet Zec

Considerato dalla critica internazionale artista di straordinarie qualità, Safet Zec vive a Venezia dal 1992, quando la guerra, che ha sconvolto e devastato i paesi della ex Jugoslavia, lo costrinse alla fuga dalla sua terra.

La mostra presenta oltre centotrenta opere - oli, tempere, disegni a matita, schizzi e studi preparatori, grandi dipinti e piccole tele - alcune finora mai esposte al pubblico e realizzate negli ultimi dieci anni di attività dell’artista bosniaco, protagonista drammatico e magistrale della figuratività odierna.

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Safet Zec è nato in Bosnia nel 1943, ultimo di otto figli di un calzolaio che, durante la Seconda guerra mondiale, si trasferisce a Sarajevo da Rogatica, un paese a est della Bosnia. Il suo straordinario talento si manifesta sin dall’infanzia; si forma alla Scuola superiore di arti applicate di Sarajevo e all’Accademia di Belgrado è considerato quasi un prodigio.

Tuttavia l’isolamento interiore di quegli anni lo porta a distruggere quasi tutti i suoi primi lavori. A Belgrado incontra la moglie artista Ivana, restaura una vecchia casa nel quartiere ottomano dell’antica città di Pocitelj, vicino a Mostar, luogo amato da molti artisti, che mantiene anche quando, nel 1987, torna a vivere a Sarajevo, da pittore ormai affermato anche a livello internazionale.

Con lo scoppio della guerra, il mondo in cui Zec è cresciuto, di armoniosa convivenza tra persone di diverse culture e religioni, è sconvolto. Pocitelj viene distrutta e, con essa, tutte le sue opere incisorie. Morte e distruzione a Sarajevo lo costringono a fuggire con la famiglia.

Nel 1992 è a Udine dove ricomincia a lavorare grazie all’aiuto generoso dello stampatore Corrado Albicocco, per poi giungere a Venezia nel 1998. Dalla fine del conflitto l’artista ha ripreso un’assidua frequentazione con la sua terra. Nel cuore di Sarajevo, lo Studio-collezione Zec è stato riaperto ed è ora un centro di iniziative culturali, oltre che sede espositiva delle sue opere.

Nel 2004, in occasione dell’apertura del nuovo ponte di Mostar, è stato presentato un libro di incisioni curato dalla Scuola di Urbino su lastre di Zec. In futuro, la sua casa-studio di Pocitelj, ora restaurata, ospiterà una scuola di grafica.

 

INFO:
Fondazione Musei Civici di Venezia
e-mail: info@fmcvenezia.it