Cuore di lupo

Presentazione del libro di Maria Lina Veca (Editore: Associazione amicizia italo - serba, 2009)

Presentazione a cura dell'Autore.

Il romanzo narra la storia di un ragazzo francese affetto da un'insufficienza cardiaca che ha bisogno di un trapianto di cuore: in questo scenario, si svolgono i preparativi per l'operazione, le attività semisegrete dei suoi "impeccabili" genitori parallelamente al terrore, alla paura, ai sequestri e uccisioni in Kosovo e Metohija, mentre la vita dei serbi e dei non-albanesi va avanti in condizioni fisicamente e psicologicamente devastanti, con la scorta delle forze internazionali per poter andare a lavorare, in una situazione di ansia difficilmente controllabile.

La percezione dello spazio, del tempo e della sicurezza è completamente modificata. Il concetto della vita normale è completamente deturpato.

E' noto che in Kosovo e Metohija sparirono, dalla primavera del 1998 all'inverno 2001, 1300 serbi e non albanesi: i familiari dei dispersi hanno denunciato i sequestratori dei loro cari e che nessuno è mai stato arrestato. Sappiamo che molti colpevoli dei sequestri e uccisioni girano liberamente per il Kosovo, addirittura considerati come cittadini rispettati e rispettabili.

Carla Del Ponte iniziò a denunciare alcune delle verità sul commercio degli organi umani nel suo libro "La Caccia", in cui presentò le prove e indicò i luoghi dove furono commessi i crimini parlando dei "campi-ospedali" in Albania dove ai sequestrati venivano prelevati organi. I nuovi, "democratici" governatori del Kosovo erano intoccabili, e ogni sospetto di questi crimini mostruosi, è stato interpretato come una paranoica e maliziosa insinuazione che minava le fondamenta di una delle più giovani "democrazie", custodita, difesa e appoggiata, senza riserva, da coloro che "insegnano" (ed esportarono) la "democrazia".

Desidero anche, in questo libro, aprire la questione della libertà dalla coscienza e delle "libertà" che regnano in Kosovo dopo guerra.

Purtroppo, al commercio degli organi umani non partecipano solamente terroristi e criminali appartenenti al cosiddetto "Esercito di Liberazione del Kosovo". Sono coinvolti anche medici, infermieri, e altre persone rinomate, insomma gente "perbene".

E'anche la storia di un "fortunato" ragazzo francese che ottiene un cuore serbo, strappato con violenza da un petto che respirava ancora, da un corpo che ancora abbracciava e sognava e sperava. Il ragazzo francese non ha ottenuto una vita felice, divorato dal dubbio che si manifesta fisicamente dal continuo pericolo di rigetto.

Lo stesso titolo "Cuore di lupo" è simbolico! Nella tradizione, per la personificazione dei serbi attraverso gli animali, si è scelto il lupo, quasi un animale totemico. Ecco perchè, spesso ai propri figli, i serbi danno il nome di quest'animale. Perché sopravvivano!

La trama contiene un po' gli elementi del thriller, in cui si intrecciano i destini di persone che non si conosceranno mai, ma i cui corpi si uniranno nella vita e nella morte. Ho scelto la forma romanzata perché su questi accadimenti è in corso un'indagine, esistono prove e documenti presso la Prefettura serba nonché relazioni presso il Consiglio d'Europa.