Ha preso ufficialmente il via il primo febbraio l’anno di Fiume Capitale Europea della Cultura. Inaugurazione che ha suscitato qualche polemica, ma anche rilanciato l’antifascismo e la tolleranza. Assenti la presidente Kolinda Grabar-Kitarović, in carica sino al 18 febbraio e il capo del governo Andrej Plenković
The European Union wants to abandon coal by 2050, but this will require significant help from European banks, which still finance 26 per cent of all coal power plants in the world
La storia dell'Azerbaijan può essere scritta anche seguendo la linea nera del suo petrolio, elemento che da tempo caratterizza l'economia e la cultura del paese. E che impatta sull'ambiente
Ha iniziato con la pasta tradizionale fatta in casa e poi ha dato alloggio ai turisti che venivano da lei per degustare i prodotti. La storia di Dashurie è ora un esempio e un'opportunità per molte donne albanesi
A distanza di oltre vent’anni dalla fine della guerra del Kosovo, in Serbia decine di migliaia di sfollati interni vivono ancora in condizioni di miseria e insicurezza sociale. Dopo la chiusura di numerosi centri di accoglienza, molti degli sfollati interni si sono ritrovati senza residenza anagrafica né alcun tipo di aiuto
The Telekom company, of which the state is the majority owner, has removed from its cable offer N1, the only television network aimed at the general public that also presents critical positions towards the current majority
Greece has a new center-right government since summer 2019. More and more controls and constraints are imposed on asylum seekers: the government claims that the system will become more efficient, but some organisations are unconvinced
Quali i diritti per le centinaia di migliaia di romeni che risiedono nel Regno Unito? E per quanto riguarda i pensionati inglesi in Bulgaria? E quanta è la voglia di entrare nell'Ue ora che il Regno Unito se ne va? La Brexit vista dai Balcani
The EU perspective is less and less present in the public agenda because of many factors: disenchantment with never-ending enlargement, disillusion caused by the image of the EU’s internal crisis, negative perception of the EU’s role in the Balkan route migrant crisis, emigration drain
Albania played a leading role in the history of the Serenissima Republic. Suffice it to say that the Albanian School was the first school of "foresti" (foreigners) opened in Venice, way back in 1448. Professor Lucia Nadin talks about these relationships
La situazione dell’informazione nei Balcani occidentali e le pressioni delle élite politiche locali. Resoconto del quarto panel della conferenza “Italia e Bosnia Erzegovina: Balcani ed UE da un secolo all’altro” svoltasi a Sarajevo il 28 e 29 novembre scorsi, co-promossa da Ambasciata d'Italia a Sarajevo e OBCT/CCI
Il giornalista bosniaco Dragan Bursać si è arreso: ha deciso di non sporgere più denuncia per le minacce di morte ricevute. Ne ha già sporte una quindicina e non è cambiato nulla. La vita difficile di un giornalista nel mirino
La storia di Ženi Lebl, giovane ebrea nata e cresciuta in Serbia durante il periodo dell’occupazione nazista. Prigioniera prima nei lager tedeschi e poi nel campo di Goli Otok
Quarta ed ultima puntata del viaggio lungo il Danubio organizzato da Confluenze e ViaggieMiraggi. In quest'ultimo tratto di viaggio l'incontro con il noto fumettista serbo Aleksandar Zograf, l'attraversamento dei parchi fluviali e l'arrivo alle Porte di ferro
La capitale bosniaca figura in cima alla lista della classifica delle città più inquinate al mondo. Un recente rapporto della Banca mondiale stima oltre 3000 morti all'anno per inquinamento. Dal riscaldamento domestico alle centrali, le cause sono varie. Anche qui come altrove la politica locale sembra ignorarle
Alla vigilia delle elezioni politiche il governo azero impedisce la candidatura ad ex prigionieri politici: il caso di Ilkin Rustamzade, attivista azerbaijano arrestato più volte e condannato sulla base di motivazioni prettamente politiche
Quattro giornalisti stanno cercando di far luce sull'omicidio di due colleghi, Andrea Rocchelli e Andrei Mironov, uccisi il 24 maggio 2014 nel Donbas, in Ucraina. Un colpevole la giustizia italiana l'ha già trovato, ma molti - troppi - sono i dubbi su come è stato condotto il processo. Avviato un crowdfunding