Manifestazione dello scorso 6 marzo a Chișinău contro la sostituzione come lingua di stato del "moldavo" con il "romeno" - © Chișinău/Shutterstock

Manifestazione dello scorso 6 marzo a Chișinău contro la sostituzione come lingua di stato del "moldavo" con il "romeno" - © Chișinău/Shutterstock

Lo scorso 22 marzo la Presidente moldava Maia Sandu ha promulgato una nuova legge che sostituisce, come lingua ufficiale del paese, il “moldavo” con il romeno

27/03/2023 -  Mihaela Iordache

“Chișinău si è staccata dalla Russia”. È così che ha titolato uno dei principali quotidiani di Bucarest il 19 marzo scorso riportando la notizia che il parlamento moldavo aveva adottato una legge che sostituisce, come lingua ufficiale, la lingua moldava con quella romena. Toni simili da parte delle istituzioni romene mentre Mosca ha immediatamente criticato le autorità di Chișinău e Bucarest.

Il ministero degli Esteri della Romania ha dichiarato - in un proprio comunicato stampa - che la legge varata dal parlamento di Chișinău “ha un profondo significato simbolico, in quanto ripristina la verità scientifica riguardo al nome della lingua ufficiale della Repubblica di Moldova”. Inoltre, per Bucarest, la legge è ulteriore conferma della “comunità di lingua, storia e cultura tra la Romania e la Repubblica di Moldova”. “L'adozione della legge dimostra anche la maturità della società nella Repubblica di Moldova e la sua adesione allo spazio di valori su cui si basa l'Unione Europea”,  rimarca il ministero degli Esteri romeno.

Acide, invece, le reazioni di Mosca all’indirizzo della Repubblica di Moldova. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che sarebbe stata “la mano degli americani” a scrivere la legge e che sotto la presidenza di Maia Sandu la Repubblica di Moldova “abbandona la sua lingua madre”. Affermazioni non rimaste senza eco a Chișinău. Hanno spinto il ministro degli Esteri Nicu Popescu a chiarire: "La lingua che parliamo ci appartiene, la decisione su come chiamiamo questa lingua ci appartiene e assolutamente nessun paese al mondo ha il diritto morale, legale o politico di commentare queste cose", ha dichiarato.

È sceso in campo anche il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu. Durante una sua visita a Bruxelles ha chiarito: ”Questa cosiddetta lingua moldava non esiste, è una costruzione artificiale, che è stata creata dall'Unione Sovietica e successivamente utilizzata dalla Russia per scopi di disinformazione".

Il Parlamento della Repubblica di Moldova ha votato la nuova legge giovedì 16 marzo, in seconda e ultima lettura. Quest’ultima prevede la sostituzione delle locuzioni "lingua moldava", "lingua materna" e "lingua di Stato"  con "lingua romena” in tutte le leggi della Repubblica di Moldova, Costituzione compresa. Il documento è stato sostenuto da 57 deputati del Partito Azione e Solidarietà (PAS, partito europeista) di Maia Sandu, e dal deputato Gaik Vartanean, del Movimento Alternativo Nazionale, con una maggioranza di 58 voti su 101 parlamentari. Il voto è stato applaudito in piedi dai deputati del PAS, mentre socialisti e comunisti, filorussi, hanno esposto cartelli con iscrizioni che facevano riferimento alla frase d’epoca sovietica "lingua moldava”.

Secondo il ministro degli Esteri romeno attraverso questo passaggio si rafforzano le speciali relazioni bilaterali esistenti tra la Romania e la Repubblica di Moldova che proseguono con una "cooperazione aperta e solida" e in linea con il partenariato strategico bilaterale tra i due paesi per l'integrazione europea della Repubblica di Moldova.

Anche l’Accademia Romena delle scienze e l'Accademia delle scienze della Repubblica di Moldova hanno accolto con favore la decisione del Parlamento della Repubblica di Moldova. "Scientificamente fondata, supportata da argomenti indiscutibili, la locuzione 'lingua romena' - chiara e univoca, a differenza degli altri nomi finora circolati (lingua moldava, lingua di stato, lingua ufficiale o lingua materna) - evidenzia i legami storici e le tradizioni culturali che sono sempre esistiti tra i romeni che vivono da una parte e dall'altra del Prut, legami basati sull'origine, la storia e le aspirazioni comuni”, hanno dichiarato i rappresentanti dell’Accademia delle scienze romena aggiungendo che “la decisione del Parlamento della Repubblica di Moldova rappresenta un atto importante, un segnale decisivo per il riconoscimento della nostra unità culturale a livello europeo".

Da parte sua, l'Accademia delle Scienze della Repubblica di Moldova ha definito l’approvazione della nuova legge "un atto giuridico atteso da tempo” per confermare la verità scientifica riguardante il nome della lingua parlata nella Repubblica di Moldova. “Ci congratuliamo con i deputati che hanno votato per la nuova legge, nello spirito della Dichiarazione d'Indipendenza della Repubblica di Moldova… rappresenta un atto di gratitudine rispetto a tutti gli scienziati, operatori culturali, scrittori, insegnanti, dottorandi, studenti, che si sono battuti per la promozione della verità scientifica sulla lingua parlata nello spazio della Bessarabia e per concederle lo status di lingua di stato”.

La presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, ha promulgato mercoledì 22 marzo la legge: "Oggi abbiamo promulgato la legge che conferma una verità storica e indiscutibile: la lingua di stato della Repubblica di Moldova è il romeno. Voglio che la lingua romena unisca tutti noi che viviamo qui e che amiamo questa terra. Noi, insieme ad altri più di ventisette milioni di persone in tutto il mondo parliamo il romeno, una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea. Che sia la nostra lingua madre o che l'abbiamo imparata nel corso della nostra vita, grazie alla lingua romena non abbiamo bisogno di traduttori: ci capiamo e diciamo - a una voce - che una parola gentile, molto porta (vorba buna, mult aduce)”, ha scritto Maia Sandu su Facebook.


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