
Sofia, Bulgaria @BearFotos/Shutterstock
È uscita a febbraio di quest’anno per Giulio Perrone Editore una nuova guida dedicata a Sofia, la "capitale dei cronorifugi". Accoppiando una città a un artista, la guida ci presenta Sofia attraverso il passo e lo sguardo del poeta e scrittore bulgaro Georgi Gospodinov
L’autrice, Giorgia Spadoni, le cui iniziali sono indissolubilmente legate sia all’autore del meraviglioso romanzo Cronorifugio sia alla città di Sofia, è già conosciuta dai lettori italiani come traduttrice di opere scritte in lingua bulgara, tra cui Circo Bulgaria di Dean Enev e Colei che resta di Renè Karabash, pubblicati da Bottega Errante.
Inoltre, ha lavorato come redattrice per i giornali Meridiano 13, Est/ranei e East Journal. Questa volta, però, esordisce con un testo tutto suo, in collaborazione speciale con Georgi Gospodinov , che le fa da Cicerone durante la loro passeggiata per le vie di questa affascinante capitale balcanica.
Giorgia, che ha “adottato” Sofia e la lingua bulgara come se fossero quasi parte della sua identità, sceglie con cura brani e citazioni dalle opere di Gospodinov per farci scoprire meglio una città che l’autore ama e descrive in ogni sua opera. Infatti, Sofia – pur non essendo la città natale dello scrittore – è una protagonista privilegiata nei suoi scritti e funge da sfondo sia nella sua vita che nella sua produzione letteraria.
Per chi non proviene dalla penisola balcanica, è importante ricordare che la Bulgaria si trova al crocevia delle strade che dall’Occidente portano all’Oriente, dall’Europa Centrale a quella meridionale. Questo Paese ha subito nel corso dei secoli diverse dominazioni, trasformazioni, occupazioni e liberazioni. Una storia così complessa e stratificata ha reso la Bulgaria ricca di cultura e tradizioni.
A Sofia possiamo osservare le impronte culturali, architettoniche e linguistiche di vari popoli che l’hanno abitata e vissuta secondo le loro usanze. Queste tracce, sebbene a volte si desideri rimuovere una parte della propria storia, rimangono indelebili.
Nella guida su Sofia di Giorgia Spadoni, gli eventi storici trattati si concentrano esclusivamente sugli ultimi decenni del XX secolo e sui primi del XXI, periodi in cui Georgi Gospodinov ha trascorso la sua gioventù, completato gli studi universitari e si è formato come scrittore proprio a Sofia.
Questi anni rappresentano un'importante fase della sua crescita personale e artistica, durante la quale ha scritto le sue prime poesie e i primi racconti, che in seguito si trasformeranno nei romanzi che lo renderanno il più noto scrittore bulgaro a livello internazionale. In Italia, leggere le sue opere tradotte in italiano è stato reso possibile grazie al lavoro straordinario di Daniela Di Sora e della sua casa editrice Voland .
La guida di Giorgia Spadoni A Sofia con Georgi Gospodinov è suddivisa in tredici capitoli, ognuno dedicato a un tema specifico: Dizionario superbreve, Sofia negli anni Ottanta, Sofia negli anni Novanta, Sofia negli anni Duemila, I nomi improbabili dei quartieri di Sofia, I leoni sofioti, La Sofia delle storie, Sulla parola s-o-f-i-a e il GGG, Vademecum dei cessi pubblici, Sofia oggi, I cronorifugi della capitale, oltre a un capitolo Prima di partire e uno Prima di rientrare, che segnano l'inizio e la fine della passeggiata nella capitale.
Nel suo Dizionario superbreve, Giorgia ci spiega, attraverso le parole di Gospodinov, concetti come Cronorifugio e "tagà", quest'ultimo definito “tipicamente bulgaro, che riguarda qualcosa che hai perso, senza la certezza che tu l’abbia mai avuto”.
Nel capitolo La Sofia delle storie, troviamo un testo speciale e inedito di Georgi Gospodinov, il quale afferma: “Le città sono fatte di letteratura… I poeti e gli scrittori sono i veri architetti delle città che noi amiamo. In questo quadro, dov’è Sofia? Come comporre e leggere la città in cui sei ogni giorno, anno dopo anno?” (pag. 17). Gospodinov aggiunge: “Ne approfitto per dire che questa città ormai per me è più che altro letteratura; la conosco unicamente attraverso i libri e solo come tale ancora mi attrae” (da Cronorifugio).
Così, Gospodinov ci racconta Sofia attraverso le sue esperienze, in tutte le fasi della sua vita e della vita della città. La sua Sofia di svariati periodi. “Questa è la mia Sofia e lei è in tutti i miei libri. Una Sofia costruita di storie. Perfino quando ci sei dentro da solo, in questa solitudine sei insieme a così tante altre persone, poeti e scrittori. Insieme a Gaustìn, che gira con me per le strade di questa città e in tutti i miei romanzi. Entrambi lo sappiamo: le città non sono soltanto spazio, ma anche tempo. Non c’è città senza leggenda. È per questo che provo a farla proseguire in tutte le mie storie” (pag. 18-19).
Nei tre capitoli dedicati a Sofia negli anni Ottanta, Novanta e Duemila, si esplorano le trasformazioni e le peculiarità di questa affascinante capitale:
Ed è proprio dall’ultimo decennio di esistenza della Repubblica Popolare di Bulgaria che comincia il nostro viaggio nella città che forse più di ogni altra è costellata di cronorifugi, dove “ogni luogo è l’ex di un altro” – si legge sulla quarta di copertina di Giorgia che ci introduce nel suo viaggio sofiota.
Proseguendo nella guida di Giorgia, ci imbattiamo nei pensieri e nelle citazioni tratte dai libri di Gospodinov, che ci rivelano una città in profonda trasformazione dalla caduta del Muro di Berlino e dalla fine del comunismo in questa regione europea.
Queste trasformazioni, che hanno avuto effetti sia positivi che negativi, segnano una transizione accelerata verso un sistema “altro”, diverso e nuovo, sia per il Paese che per i singoli cittadini. In questo contesto di cambiamenti sociali, economici e culturali, cresce un giovane che legge, studia, si ribella, si innamora, scrive, lavora e si trasforma, vivendo in un delicato equilibrio tra un passato sempre presente e un presente precario, incerto, ma al contempo palpabile e coinvolgente.
Dalle sue riflessioni, dalla malinconia per ciò che si è perso e forse non si è mai avuto, e dalla curiosità verso un mondo in evoluzione, nasce la poesia e la letteratura, in un intreccio inestricabile tra la sua vita e quella di Sofia, che vive anch'essa le stesse trasformazioni.
In modo simile, ma con una prospettiva completamente diversa, anche Giorgia Spadoni si accinge a conoscere la capitale bulgara. Nel 2016 arriva per la prima volta a Sofia come studentessa di lingua bulgara presso il Dipartimento di Traduzione e Interpretazione di Forlì.
Successivamente, si iscrive all'Università San Clemente di Ocrida, dove frequenta il corso di laurea magistrale in Traduzione e Revisione, rimanendo in città per due anni. Durante questo periodo, inizia a esplorare i luoghi reali e immaginari di Gaustìn e di Georgi Gospodinov, scoprendo i vari quartieri di Sofia, “dove ogni luogo è l’ex dell’altro”, e dove i cronorifugi rappresentano gli spazi e i tempi vissuti da chi ancora li ricorda, ma anche da coloro che li vivono attraverso le memorie altrui, la letteratura e la storia. “Insomma, vivevo circondata da gospodinovitudine” (pag. 27).
Giorgia è nata in Italia dopo la caduta della “cortina di ferro”, quindi il suo incontro con la Bulgaria è anche un vero e proprio incontro con la Storia, quella vissuta dai popoli dall’altra parte dell’Europa, dove per quasi mezzo secolo l’accesso agli occidentali era quasi impossibile.
La sua scoperta è quindi molteplice: non solo geografica, linguistica e culturale, ma anche e soprattutto storica. Infatti, il periodo comunista della Bulgaria, di cui si parla nel libro, è qualcosa che l’autrice ha potuto conoscere solo attraverso i libri, i racconti delle persone più anziane e i monumenti. Per questo motivo, il suo sguardo personale in questa guida è particolarmente profondo e la sua narrazione è carica di emozione.
Le passeggiate per la città non sono segnate solo da toponimi, ma soprattutto dai cronorifugi sparsi ovunque. Grazie alla guida di Giorgia e Georgi, un turista che visita Sofia per la prima volta, un viaggiatore curioso, riesce a scoprire una città affascinante, stratificata, multiforme e dinamica.
Nel libro è presente anche un simpatico e divertente Vademecum dei cessi pubblici, insieme a un elenco delle postazioni dei leoni sofioti, che sfoggiano fieramente la loro bellezza artistica davanti ai vari monumenti, edifici statali, ponti e nei giardini. “Bulgaria è un leone – davanti a una ciotola di mare – in mezzo a un oceano di sangue” (da Il ciliegio di un popolo). Un'altra curiosità nella guida riguarda i monumenti dell'epoca sovietica, che oggi vengono imbrattati e/o abbattuti.
Il popolo è diviso tra coloro che difendono quella pagina della storia bulgara e quelli che desiderano cancellarla e rimuoverla. Un particolare accenno è dedicato al Mausoleo di Georgi Dimitrov, eretto in sei giorni e raso al suolo in altrettanti sei. […] (pag. 96).
Si parla anche del Monumento all’Armata Rossa, che è stato rimosso l'11 dicembre 2023: “Allo stesso tempo, mentre mio padre muore, a trecento metri da noi stanno smontando il monumento all’Armata Rossa. Ci sono voluti ben trentacinque anni dopo la caduta del Muro. Braccia metalliche e teste galleggiano nell’aria, trasportate dalle gru. Gli slogan scanditi arrivano fino a noi dalla finestra aperta. Quel sistema se ne va in modo brutto e lento, nella stessa brutta maniera in cui è vissuto” (da Il giardiniere e la morte, 2024)."
Tra le passeggiate sofiote, tra chiese, giardini, musei e cronorifugi, le parole di Gospodinov e le riflessioni di Giorgia offrono al lettore un'immersione in una città interessante da molteplici prospettive. Seguendo l'eccezionale traccia letteraria di GGG (Georgi, Gaustìn, Giorgia), anche la semplice lettura della guida si trasforma in un'esperienza stimolante, capace di trasportare il lettore in un viaggio nel tempo, senza nemmeno dover lasciare il comfort della propria stanza.