Lesbo, Samos e Leros sono le isole che più frequentemente si nominano quando si tratta di sbarchi di rifugiati. Ce ne sono altre, però, molto più piccole e meno conosciute che hanno visto ugualmente l'arrivo sulle proprie coste di migliaia di persone.
Il Centro per la Pace (Mirovni inštitut) di Lubiana, fondato nel 1991, è un istituto privato, indipendente e non profit che compie ricerca scientifica ed interdisciplinare rispetto a temi quali diritti umani e minoranze, media, gender e politiche culturali.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il Parlamento Europeo richiama l'attenzione sulla condizione femminile nell'ambito delle migrazioni forzate e promuove l'adozione di una prospettiva di genere nei diversi ambiti delle politiche d'asilo.
La Croazia è intenzionata ad inviare l'esercito a presidiare i confini per far fronte alla crisi rifugiati. L'annuncio fatto mercoledì scorso dal primo ministro Tihomir Orešković ha suscitato le reazioni delle associazioni che nel paese si occupano di diritti umani e che denunciano la decisione come “incostituzionale” e “pericolosa per i cittadini croati”.
La Grecia ha visto arrivare sulle sue coste 123 mila persone dall'inizio del 2016. Anche se toccata da una grave crisi economica, la società civile greca ha dato prova di solidarietà nei confronti dei rifugiati.
Dall'anno scorso la Serbia è attraversata da migliaia di rifugiati che dalla Turchia risalgono i Balcani per raggiungere l'Europa. La società civile si è subito mobilitata per garantire a queste persone un pasto caldo e dei vestiti asciutti. Quanto fatto dall'associazione I'm Human Organization ne è un esempio.
A cosa servono 100 kg di riso, 180 kg di patate, 120 kg di carote, 60 kg di cipolle, 30 kg di lenticchie e altro ancora? Sono gli ingredienti utilizzati per preparare un curry masala necessario a garantire un pasto a circa 2500 rifugiati nel campo di Idomeni, tra la Grecia e la Macedonia.
Venerdì scorso si è tenuto a Roma un incontro organizzato da Amnesty Italia e FNSI per parlare delle violazioni dei diritti umani e delle libertà di espressione in Azerbaijan. L'incontro è stato ostacolato con lettere dell'ambasciata dell'Azerbaijan e tentativi di boicottaggio si sono ripetuti in sala. Richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.
Per contrastare la sempre più diffusa violazione dei diritti e della dignità dei rifugiati e la loro discriminazione, sabato 27 febbraio 2016 si terrà la Marcia Europea per i Diritti dei Rifugiati “Safe Passage Now!”.