Tzvetina Borisova 26 febbraio 2014

Una serie di omicidi di giornalisti commessi sul territorio della ex Jugoslavia negli anni '90 rimangono irrisolti. Se ne è discusso recentemente a Belgrado

L'UNS, una delle associazioni dei giornalisti serbi, ha promosso la scorsa settimana a Belgrado il seminario "Journalist Murders - 1991-2001 - War Crime or Professional Hazard".

In dieci anni, a partire dal 1991, un totale di 37 giornalisti e persone che lavoravano per i media in Serbia sono stati uccisi, sono spariti o sono morti in situazioni sospette. Inoltre, durante le guerre degli anni '90, sono stati assassinati 14 giornalisti croati e 17 bosniaci.

I partecipanti al seminario hanno sottolineato che nella maggior parte dei casi le autorità non hanno avviato alcuna inchiesta sulle vicende e che ad oggi, molti dei responsabili di quei crimini rimangono sconosciuti.

"Dobbiamo fare tutto il possibile per individuare gli assassini di questi giornalisti, dobbiamo esercitare costantemente pressione in modo che questi casi vengano risolti perché se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno. E' nostro compito anche solo per un elementare senso di giustizia", ha dichiarato Veran Matić, fondatore e direttore di B92.

Nel frattempo in Montenegro la procura di Podgorica ha deciso di riaprire il caso riguardante l'omicidio dell'editore del quotidiano Dan, Duško Jovanović, assassinato a colpi di arma da fuoco davanti alla redazione del quotidiano a Podgorica. Gli assassini scapparono poi su di un'autovettura. Sia Dan che la famiglia di Jovanović hanno dichiarato dopo l'omicidio che l'editore aveva ricevuto numerose minacce di morte. Inoltre gli uffici del quotidiano avevano subito un attacco incendiario nell'aprile del 2003.

Dieci anni dopo l'omicidio è ancora buio profondo sugli esecutori e i mandanti. Sino ad ora ha subito una condanna solo Damir Mandić, come complice, ma i diretti esecutori son ancora sconosciuti.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale numerose persone che si sono occupate del caso negli scorsi anni sono già state interrogate nell'ottica del nuovo procedimento.

 

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