In Croazia sale la febbre da borsa. Non si tratta di speculatori della finanza ma di decine di migliaia di comuni cittadini che fanno la fila per l'acquisto del capitale statale della compagnia T-HT, una delle più solide del paese

26/09/2007 -  Drago Hedl Osijek

Diecimila cittadini croati già da giorni sostano in lunghe file davanti alle banche, e non per paura di perdere i propri risparmi e quindi ritirarli dal conto, bensì per poter sottoscrivere le azioni della redditizia azienda T-HT, una potente compagnia di telecomunicazioni con capitale di maggioranza della Deutsche Telekom.

Lo stato croato ha deciso di vendere il suo pacchetto di azioni della T-HT dando così la possibilità ai cittadini di diventare azionisti della fruttuosa compagnia, ad un costo agevolato fino ad un massimo di 38.000 kune (circa 5.200 euro).

Memori della recente esperienza quando il governo aveva venduto la sua parte di azioni della compagnia petrolifera INA il cui prezzo, dopo essere finite sulle borse di Zagabria e di Londra, è esploso, i cittadini croati si sono affrettati per cercare di ottenere un po' di ricchezza facilmente.

I cittadini che allora acquistarono le azioni della INA al costo agevolato di 37.180 kune per 22 azioni, solo alcune settimane dopo guadagnarono con le azioni comprate 19.250 kune, circa 2.640 euro.

Se si tiene conto del fatto che lo stipendio medio mensile in Croazia è di circa 4.900 kune (circa 670 euro) allora è facile capire da dove proviene tutta questa furia per le azioni della T-HT. Guadagnare con le azioni circa quattro paghe medie mensili in una manciata di settimane, è diventata l'ossessione di ogni croato, nonostante gli avvertimenti del governo sul fatto che gli investimenti nelle azioni possono essere rischiosi e che chiunque si metta a fare questi investimenti lo fa a proprio rischio e pericolo. Ma, a dispetto di questi avvertimenti, la richiesta ha superato qualsiasi aspettativa. Nonostante il termine per la sottoscrizione delle azioni sia stato fissato a 10 giorni - dal 17 al 27 settembre - le file davanti agli istituti di credito apparse nei primi giorni non cessano.

Al governo, dove hanno i dati esatti su quanti cittadini fino ad ora hanno sottoscritto le azioni (i pagamenti devono essere pubblicati un minuto dopo la mezzanotte del 27 settembre, e solo dopo sarà chiaro chi sono coloro che hanno mostrano interesse per l'acquisto delle azioni), non rendono pubblici i numeri per non alterare le regole della competizione di mercato.

Ma è indicativo che il governo del premier Ivo Sanader, in attesa delle elezioni parlamentari di novembre, quattro giorni prima del termine per l'acquisto delle azioni della T-HT, abbia deciso di aumentare la vendita della parte statale, dal 20 per cento inizialmente previsto al 25 per cento. Il governo ha giustificato questa mossa quale conseguenza dell'enorme interesse dei cittadini, che ha superato tutte le aspettative e i pronostici. Lo stato, aumentando la vendita delle sue azioni del cinque per cento, ha voluto soddisfare la richiesta dei suoi cittadini.

"Il governo non spinge né scoraggia a comprare o a non comprare le azioni, sta ai cittadini decidere da soli se farlo e partecipare al mercato di capitale", ha dichiarato il premier Sanader lunedì 24 settembre, dopo la seduta straordinaria del governo durante la quale è stato deciso che lo stato avrebbe venduto ai cittadini un altro cinque per cento delle sue azioni della T-HT.

I cittadini sono convinti di guadagnare dall'acquisto delle azioni, perché non credono che un governo, a soli due mesi dalle elezioni, vendendo le azioni statali di una delle aziende più di successo quale è la T-HT, possa lasciare che i cittadini perdano i loro risparmi. Prima di tutto sono consapevoli che il guadagno probabilmente non sarà poi così alto come nel caso delle azioni della compagnia petrolifera INA, ma considerano che investendo, nel breve periodo potrebbero guadagnare almeno il 20 per cento.

"Sanader non è così pazzo da fregare 100.000 persone alla vigilia delle elezioni. Al contrario, a lui servono 100.000 voti sicuri e tali ne avrà se le persone guadagneranno con le azioni", afferma un cittadino di Osijek in fila per l'acquisto delle azioni.

"Se guadagnerò con le azioni comprerò un nuovo frigorifero e una lavatrice, che mi sono durati già abbastanza, e darò un po' di soldi ai miei nipoti", dice una pensionata in fila.

La gente che sta in coda non assomiglia per niente agli speculatori della borsa in abito scuro che maneggiano enormi quantità di denaro con abili transazioni. Si tratta di cittadini medi, comuni, i quali fino a ieri non avevano la minima idea di cosa fossero azioni, borsa e mercato dei capitali.

L'editorialista del settimanale "Globus", Boris Dezulovic, in modo spiritoso fa notare che si tratta delle stesse persone che verso la metà degli anni ottanta, al tempo della crisi dell'allora Jugoslavia, similmente aspettavano in fila, solo che allora, al posto delle banche, sostavano davanti ai negozi, aspettando senza speranza che gli dessero un litro d'olio, un pacco di caffè o un chilo di detersivo.

Non tutti coloro i quali stanno in fila hanno 5.200 euro di risparmi, ecco perché molti hanno deciso di effettuare prestiti in banca per comprare le azioni. Per questo motivo le file si sono trasferite anche davanti agli sportelli delle banche dove sono disponibili i finanziamenti, sicché la maggior parte delle banche, a causa dell'enorme richiesta e impossibilitata a soddisfare tutte le richieste di credito, all'inizio di questa settimana ha sospeso la possibilità di ottenere finanziamenti.

Sono comparsi anche i mediatori finanziari che in cambio di denaro comprano il diritto di acquistare le azioni, dal momento che ogni cittadino può comprare solo un pacchetto di azioni fino ad un massimo di 38.000 kune. Hanno di che lavorare anche i notai pubblici presso i quali viene convalidata la delega se qualcuno, perlopiù del giro familiare, vuole lasciare il suo diritto all'acquisto in mano a qualcun altro.

Ai primi di ottobre, quando la T-HT si presenterà sulle borse di Zagabria e di Londra, arriverà il tempo del dopo sbornia per tutti quei croati che per giorni sono rimasti in fila, aspettando di acquistare le azioni. Allora scopriranno alcune regole della borsa che per il momento sperano siano loro favorevoli.


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