Proseguono le tensioni tra Grecia e Albania sul caso Beleri

22 novembre 2023

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In vista del prossimo Consiglio Europeo del 14-15 dicembre prossimo, sta aumentando la pressione del governo greco guidato da Kyriakos Mitsotakis su Tirana. Atene minaccia l’uso del diritto di veto contro l’inizio dei negoziati tra l’Albania e l’Ue sui primi capitoli dedicati alla democrazia e stato di diritto. La procedura prevede che per tale passo sia raggiunta l’unanimità tra gli stati membri dell’Unione. 

Il primo a darne notizia è stato il quotidiano greco Ekathimerini subito dopo la pubblicazione da parte della Commissione del report annuale sull’avanzamento delle riforme in Albania. La frizione in corso tra i due paesi è legata alla detenzione da sette mesi ormai del sindaco-eletto di Himara, Alfred Beleri, albanese di minoranza greca accusato di compravendita di voti durante le amministrative di maggio scorso. 

Sono diversi gli esponenti del governo albanese che si sono espressi di recente sull’eventuale blocco da parte della Grecia, dichiarando che tale minaccia non sussiste e che i rapporti bilaterali tra i due paesi rimangono di strategica importanza. 

In una intervista per l'emittente francese France24, il premier Edi Rama ha dichiarato: “Sinceramente non credo che questo blocco persisterà, perché non sarebbe serio. D’altronde si tratta solo di una questione di giustizia”. “Fino a dicembre c’è ancora tempo. [...] Il caso [di Beleri] è davanti al tribunale e vedremo come andrà avanti. Se [i greci] intendono bloccarci, che lo facciano”, ha ribadito Rama in una precedente occasione .

Prosegue nel frattempo il processo penale nei confronti di Beleri, iniziato il 14 settembre scorso. Nella giornata di ieri (21 novembre) il ministro di Stato greco Stavros Papastavrou ha prestato visita a Beleri, un atto simbolico per confermare il supporto del suo governo alla causa in vista dell’udienza di oggi.

“Noi siamo dalla parte di Fredi Beleri per il suo diritto a un equo processo”, ha dichiarato Papastavrou . “È necessario trovare una soluzione equa entro il quadro europeo dello stato di diritto e del principio di buon vicinato, per ripristinare la normalità democratica a Himara”.

Nel contempo venerdì scorso (17 novembre) è arrivata la pronuncia dell’Alta Corte in merito all’istituzione competente per il rilascio di un permesso speciale a Beleri - come richiesto dai suoi avvocati - per lasciare temporaneamente il luogo di detenzione e prestare giuramento come sindaco davanti al consiglio comunale di Himara. A causa di un vuoto legislativo, è servito l’intervento dell’Alta Corte per sbloccare la situazione. Spetta adesso al Tribunale Speciale Anticorruzione (GJKKO) decidere se concederglielo o meno, un permesso questo per il quale il governo greco si sta fortemente battendo da mesi. 

I governi dei due paesi rimangono comunque fermi nelle proprie posizioni, mentre Tirana considera il caso una questione che spetta solo agli organi di giustizia, Atene ribadisce che si tratta di una violazione dei diritti umani e della minoranza greca in Albania. 

Contrario all’inclusione delle dispute bilaterali nel processo dei negoziati si è espresso anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz nel corso di una conferenza stampa tenuta a Berlino insieme al suo omologo greco Mitsotakis.

Di fronte alle tensioni in corso, il premier Mitsotakis non ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del busto e della piazza in onore a suo padre, Konstantinos Mitsotakis, svolta il 27 ottobre scorso a Derviçan, una cittadina popolata prevalentemente da albanesi appartenenti alla minoranza greca.


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