Nuovo Patto su migrazione e asilo, una vergogna

12 aprile 2024

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Mercoledì 10 aprile il Parlamento europeo ha approvato i testi legislativi che riformano la politica europea sulla migrazione e l'asilo. Il Nuovo Patto viene considerato da attivisti e organizzazioni che si occupano di migrazione come una pagina buia e vergognosa della politica europea dell’asilo, nonché il fallimento della solidarietà europea.

Il voto dei provvedimenti di riforma della politica europea su migrazione e asilo, è stato interrotto dal grido “Questo patto uccide” Non votate!” di attivisti che assistevano nell’aula in seduta plenaria a Bruxelles, mentre altri attivisti protestavano in piazza davanti alla sede del PE.

Proteste che seguono l'iniziativa avviata in febbraio, cioè una campagna in cui organizzazioni della società civile chiedevano agli eurodeputati, in una lettera aperta, di non votare questa riforma. Iniziativa che ad aprile è arrivata a 163 organizzazioni firmatarie di diversi paesi europei.

In Italia è stata promossa da “Forum per cambiare l’ordine delle cose” assieme ad altre come Europa Asilo e RiVolti ai Balcani , Perché, come scritto nel testo dell'appello , “rafforza le frontiere in modo disumano, criminalizza la mobilità umana e aumenta i rimpatri insicuri. Rappresenta un significativo passo indietro nel perseguimento di un'Europa che difende i diritti umani”.

Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, ha definito il voto del PE una vergogna : “Per le persone in fuga da conflitti, persecuzione o insicurezza economica, queste riforme significheranno minore protezione e maggiore rischio di subire violazioni dei diritti umani in tutt’Europa, come respingimenti illegali e violenti, detenzioni arbitrarie e controlli discriminatori”.

Alla sua voce si è aggiunto mons. Gian Carlo Perego , presidente della Commissione episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes della Cei: “L’Europa, a maggioranza di voti si chiude in se stessa, trascura i drammi dei migranti in fuga, sostituisce la vera accoglienza con un pagamento in denaro. E pretende ancora di più dai Paesi di frontiera, come l’Italia, controlli più veloci, ritorni nel primo Paese di sbarco di chi si muove in Europa senza un titolo di protezione internazionale, rimpatri facilitati in Paesi terzi non sicuri, chiudendo gli occhi su esternalizzazioni dei migranti. Indebolendo, non da ultimo, la tutela delle famiglie e dei minori”.

La rete Refugees Welcome Italia lo considera la fine del diritto d’asilo: “Chi chiederà asilo in Europa non avrà più alcun diritto effettivo all’esame pieno della domanda di protezione internazionale, e potrà essere sistematicamente detenuto alle frontiere esterne dell’Unione. L’accordo è l’ennesima riproposizione di un approccio securitario da 'fortezza Europa' che ha ampiamente dimostrato di essere fallimentare.”

Gli europarlamentari dell’Italia, come scrive Francesco Cundari su L’inkiesta , si sono schierati su tre posizioni: “I partiti italiani si sono divisi in modi bizzarri, sia rispetto ai propri schieramenti europei sia rispetto ai propri alleati italiani. Contro hanno votato infatti, per ragioni opposte, sia il Pd (in dissenso dal Pse) sia la Lega (e anche il M5s, di cui però è più arduo ricostruire le motivazioni, avendo assunto in questi anni, sul tema, praticamente tutte le posizioni possibili)”.

Sul sito del Parlamento europeo, il dettaglio dei testi dei provvedimenti di riforma e il dettaglio delle votazioni degli eurodeputati.


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