UNESCO, passo avanti per il Kosovo

22 ottobre 2015

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Con 27 voti favorevoli, 14 contrari e 14 astensioni, il Consiglio esecutivo dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), ha espresso ieri parere favorevole all'inclusione come proprio membro del Kosovo.

La parola finale passa ora alla Conferenza generale dell'UNESCO – che dovrebbe riunirsi il prossimo novembre – dove Pristina avrà bisogno del supporto di due terzi dei 195 paesi membri dell'organizzazione.

La richiesta kosovara di far parte dell'UNESCO ha dato vita ad una violenta battaglia diplomatica tra Pristina e Belgrado. La Serbia – che non riconosce l'indipendenza dichiarata nel 2008 dalla propria (ex) provincia - si è dichiarata contraria alla membership del Kosovo.

Entrambe le parti, sostenute dai propri sponsor internazionali, hanno fatto nelle scorse settimane una forte opera di lobbying tra i paesi con diritto di voto. La votazione ha riservato alcune sorprese, come l'astensione di alcuni paesi che hanno già riconosciuto l'indipendenza del Kosovo (tra cui Giappone, Corea del Sud ed Egitto).

Il risultato è stato accolto con entusiasmo da parte kosovara. La presidente Atifete Jajhaga ha parlato di “notizia fantastica”, mentre per il premier Isa Mustafa la decisione “dimostra che il processo di integrazione europea del Kosovo è un processo sempre più forte”.

“Con l'ingresso nell'UNESCO il Kosovo farà suoi nuovi meccanismi per la protezione del proprio patrimonio culturale […] che non è solo serbo o albanese, ma appartiene a tutta l'umanità”, ha dichiarato il vice-ministro degli Esteri Petrit Selimi.

Disappunto invece da parte serba. Il ministro degli Esteri Ivica Dačić ha però dichiarato di non darsi per vinto. “Dobbiamo insistere nella nostra battaglia, perché ci sono reali possibilità che la proposta di includere il Kosovo possa essere bocciata dalla Conferenza generale dell'UNESCO. Niente è ancora perduto”, ha concluso Dačić.

La Serbia motiva il suo irremovibile “no” con la forte preoccupazione espressa sul futuro del patrimonio culturale serbo in Kosovo. Le quattro località in Kosovo oggi inserite nella lista dei siti “Patrimonio dell'Umanità” dell'UNESCO (i monasteri di Dečani e Gračanica, il patriarcato di Peć la chiesa di Bogorodica Ljeviška a Prizren – quest'ultima seriamente danneggiata da estremisti albanesi durante gli scontri del marzo 2004) vengono considerati dai serbi come luoghi fondanti della propria identità religiosa e statuale. 


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