Foto - European Parliament/flickr

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Si aprono oggi i primi due capitoli del negoziato di adesione della Serbia all'UE. Si comincia con il difficile nodo dei rapporti con il Kosovo. Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [14 dicembre 2015]

I negoziati di adesione della Serbia all'Unione europea cominciano ufficialmente oggi e partono dal capitolo più complesso, quello sulla questione irrisolta dei rapporti con il Kosovo, dichiaratosi indipendente da Belgrado nel 2008 dopo il conflitto armato del 1999: un'indipendenza che però non è riconosciuta né dalla Serbia né da altri cinque paesi dell'Unione.

L'apertura dei negoziati, anticipata dal Commissario europeo peri negoziati all'allargamento Johannes Hahn in una sua recente visita a Belgrado, segna un momento fondamentale per il percorso di adesione all'UE della Serbia, che si profila ancora lungo e non privo di ostacoli. Insieme al capitolo 35, che riguarda appunto i rapporti con Pristina, si apre oggi anche il capitolo 32, dedicato al controllo finanziario.

I fondamentali capitoli 23 e 24, che riguardano stato di diritto e diritti fondamentali, dovrebbero invece essere aperti entro la prima metà del 2016, anche se una data ufficiale non è stata indicata.

L'apertura di oggi rappresenta lo sbocco di un percorso di avvicinamento estremamente travagliato: la Serbia ha ottenuto lo status di candidato ufficiale a nuovo membro dell'Unione nel marzo 2012, ma il processo negoziale vero e proprio è iniziato solo nella prima metà del 2014.

Per il premier serbo Aleksandar Vučić, la data di oggi rappresenta “una giornata storica per la Serbia”. “Dopo l'apertura dei primi capitoli”, ha dichiarato Vučić, “mostreremo quale società vogliamo costruire nel nostro paese”.

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