Morten EgebergAse GornitzkaJarle Trondal 26 novembre 2014

Il parlamento europeo e i suoi gruppi politici impiegano un numeroso staff per aiutare a coordinare i vari aspetti del lavoro legislativo. Ma chi sono questi funzionari e come influenzano le decisioni prese dal Parlamento? Un'indagine della London School of Economics

Link: London School fo Economics and Political Sciences

Sino ad oggi il braccio amministrativo del Parlamento europeo era sfuggito al focus di una ricerca, che esaminasse il suo potere politico. Questi funzionari si occupano infatti di questioni non certo triviali ed è importante quindi capire chi siano. Già in passato alcune ricerche hanno evidenziato che sia i funzionari della segretaria del parlamento, sia lo staff dei gruppi politici prendono parte ai processi decisionali e quindi potrebbero condizionare le decisioni del parlamento: come fossero funzionari di governo, essi producono documenti politici; offrono consigli; sono punti di riferimento per i lobbisti e facilitano le relazioni inter-istituzionali.

Lo staff dell'europarlamento può quindi influenzare importanti decisioni politiche, anche se non genera direttamente quelle finali.

Per questo motivo, è importante sapere chi siano questi funzionari, che background abbiano e come si sono svolte le loro carriere. La prima priorità del nostro lavoro è stata quella di fornire un ritratto di chi è in servizio presso un parlamento che negli anni ha accresciuto le sue competenze. Il nostro studio si è basato su un sondaggio on-line tra i funzionari della segreteria parlamentare e i membri dello staff dei vari gruppi politici, tutti al livello di amministratori/consiglieri o sopra quel livello. Tra questi abbiamo concentrato l'attenzione su chi prende parte al processo decisionale, escludendo invece coloro che rivestono comunque importanti funzioni di supporto: traduttori, interpreti, addetti alla comunicazione o all'amministrazione interna.

Come mostra la tabella relativa ai paesi d'origine, la composizione della segreteria del parlamento e degli staff dei gruppi ha caratteristiche simili. Gli stati membri, raggruppati secondo i tempi di ingresso nell'UE, sembrano tutti ragionevolmente “rappresentati” sulla base della loro quota sul totale della popolazione UE. I funzionari maschi sono circa i due terzi dello staff. Entrambe le categorie hanno ricevuto un alto livello di formazione: una sensibile maggioranza ha (almeno) una laurea, soprattutto in legge o in scienze sociali. Più della metà ha studiato (almeno per un certo periodo) fuori dal proprio paese d'origine. Ma solo il 4% ha raggiunto l'attuale posizione lavorativa immediatamente dopo aver concluso il proprio percorso educativo. Le precedenti esperienze di lavoro sono state svolte principalmente in istituzioni europee, istituzioni nazionali, imprese ed altri; mentre le assunzioni alla loro posizione attuale sembrano essere principalmente basate sul merito.

Questo vale anche per chi viene assunto dai gruppi politici, anche se in questi casi l'attivismo in determinati partiti politici e la nazionalità tendono a giocare un ruolo più importante. I nostri dati mostrano solo piccole variazioni in termini di anzianità su chi è assunto dalla segreteria del parlamento e chi invece lavora per i gruppi parlamentari: in entrambe le categorie, ben il 35% ha lavorato nelle istituzioni dell'UE per 15 anni o più. Il fatto che virtualmente tutto lo staff della segreteria abbia passato il “concours” (esame d'ingresso) è probabilmente segno di una manifesta preferenza per una carriera a livello internazionale, anche se non necessariamente solo nelle istituzioni europee. E anche se meno della metà del personale dei gruppi ha passato questo esame, la maggioranza di questi aspira comunque ad una carriera internazionale.

La seconda priorità del nostro lavoro è stata quella di realizzare un breve test per analizzare quanto il background dello staff incide sul suo comportamento. Abbiamo inoltre focalizzato l'attenzione su quanto i funzionari siano condizionati nel loro lavoro dai loro interessi nazionali o da quelli europei. Questa dimensione costituisce un aspetto fondamentale negli studi delle istituzioni dell'UE rispondendo alla domanda su come si sia sviluppato il Parlamento europeo: se nelle forme di una istituzione genuinamente sovranazionale oppure no. Tra i fattori demografici, nella nostra analisi solo la durata del servizio presso le istituzioni europee sembra influenzare il comportamento: più un individuo trascorre anni nelle istituzioni dell'UE e maggiore è l'enfasi che viene posta sugli interessi europei piuttosto che quelli nazionali. L'origine nazionale sembra invece ininfluente: e questo sarebbe in linea con recenti scoperte sull'atteggiamento dei parlamentari europei.

Nel comprendere i vari comportamenti, l'affiliazione alla struttura per cui questi funzionari lavorano cresce di pari passo all'anzianità di servizio. Anche se sia tra i funzionari del segretariato che tra quelli dei gruppi si dà maggiore priorità alle posizioni europee, lo staff dei gruppi politici tende ad enfatizzare maggiormente i fattori nazionali. Questo è vero sicuramente nel momento delle assunzioni e sapiamo che questo personale è previsto per lavorare a stretto contatto con i partiti nazionali e con le loro delegazioni.

Le nostre osservazioni sono risultate coerenti con quanto emerge dalle principali pubblicazioni di demografia delle organizzazioni e di burocrazia rappresentativa. Esse mostrano infatti che i fattori di background, ad eccezione di quello educativo, tendono a giocare un ruolo piuttosto modesto nello spiegare il processo decisionale. Nonostante questo, anche se le caratteristiche di background non hanno mostrato un impatto sul comportamento del parlamento, essi fanno comunque la differenza a livello simbolico, per lo meno con riguardo alla fiducia che i cittadini ripongono nel Parlamento europeo.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament