Dilema Veche

Romania e libertà di stampa: il punto di Dilema Veche

09/02/2018

In questo articolo Dilema Veche fornisce una breve rassegna degli eventi che recentemente hanno colpito la libertà di stampa in Romania: una proposta legislativa secondo cui le televisioni dovrebbero trasmettere più “notizie positive” (con relativi benefici fiscali); una lista nera di giornalisti stilata da un ministro; il National Audiovisual Council (l'istituzione che dovrebbe garantire il rispetto dei regolamenti) che non richiama alcun canale per le trasmissione di notizie false; giornalisti investigativi cacciati o lasciati a causa di pressioni editoriali.

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Romania: i giornalisti investigativi lasciano

17/11/2017

In Romania aumentano i casi di giornalisti che lasciano i giornali o le televisioni in cui hanno lavorato a causa delle pressioni editoriali subite. Cătălin Prisacariu, noto giornalista investigativo e membro del Romanian Investigative Journalism Center , è uno di loro. In un'intervista rilasciata a Dilema Veche ha affermato che ogni volta che lasciava un giornale o una stazione televisiva questo era “dovuto a motivi politici ed economici”. “Di mezzo c'era sempre la censura, di entità minore o maggiore - ha affermato. Non sono affatto bravo a mascherare la frustrazione della censura, e non sono mai stato in grado di rimanere quando qualcosa mi è stato imposto o quando le mie indagini non sono state pubblicate. Il problema è che quando hai quasi vent'anni spesi nel sistema mediatico e lasci ogni posto per queste ragioni, ti rendi conto in quale tipo di istituzioni stampa hai lavorato”.

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Una giornalista straniera ed europea, come tutte noi

06/11/2017

L'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, che ha portato alle elezioni anticipate a Malta, è una notizia scioccante pertutti i giornalisti europei, visto che questo assassinio in stile mafioso è stato possibile in un paese membro dell'UE - un'unione che, in teoria, difende e garantisce i diritti e la sicurezza dei giornalisti. La giornalista aveva scritto sul coinvolgimento del primo ministro maltese nei Panama Papers. I suoi lavori in generale si concentravano sulla corruzione del governo maltese, sul nepotismo, sul patrocinio, sulle accuse di riciclaggio di denaro.

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Romania: politicizzare la stampa?

06/11/2017

All'inizio di ottobre, il Comitato per la cultura del Senato rumeno ha espresso un parere positivo su un progetto di legge che modifica la legge operativa Agerpres (Agenzia stampa rumena nazionale), in base al quale il capo dell'agenzia potrebbe essere licenziato dal Parlamento rumeno. La legge è avanzata dal Ministro della Cultura Lucian Romaşcanu e consentirà il licenziamento del direttore generale dell'Agenzia Agerpres a seguito di un'eventuale votazione parlamentare contro la relazione annuale dell'attività dell'Agenzia, senza però includere criteri diversi da quelli politici, che potrebbero determinare il rifiuto di tale relazione.

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Romania: giornalisti o impiegati?

06/11/2017

Rispetto ad altri paesi con una democrazia giovane, in Romania la performance dei giornalisti non è poi così scadente. Ci sono minori aggressioni, ma c'è anche una società civile vigile, che attira l'attenzione su di loro. Uno dei portali attivi più attivi, ActiveWatch, pubblica relazioni annuali sullo stato della libertà di stampa e rilascia comunicati stampa poco dopo ogni violazione. Nel paese la vera minaccia alla libertà di stampa viene dai legami economici. Per fare il giornalista in Romania devi avere le giuste “reti di sicurezza”. In una recente conferenza sul tema, molti giornalisti rumeni hanno ammesso di non fare bene il loro lavoro per paura di essere licenziati.

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Romania: finanziare l’ottimismo dei media

09/10/2017

Alla fine di agosto, la ministra dell’ambiente Doina Pană ha dichiarato che vorrebbe che le TV trasmettessero notizie più positive, ipotizzando che questa “positività” possa anche essere ricompensata economicamente. In Romania l’idea non è nuova. Alcuni anni fa un'iniziativa legislativa simile - secondo la quale le televisioni del paese avrebbero dovuto trasmettere per il 50% notizie positive e per il 50% notizie negative - passò al vaglio del Senato, e solamente grazie alla pressione della società civile venne respinta dal Presidente. “Una legge del genere”, ha dichiarato Jean Fracois Julliard, portavoce dei Reporters sans Frontiers, “esiste solamente in Cina”.

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Romania: interferenze politiche

09/10/2017

Nella Romania odierna l'episodio più preoccupante d’intromissione della politica nella libertà di stampa si è verificato nel febbraio 2017, quando il ministro degli Affari Interni Carmen Dan ha stilato e presentato una “lista nera” di giornalisti e politici appartenenti all'opposizione, che sarebbero stati “coinvolti” in proteste anti-governative.

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Romania: aumentano le intimidazioni ai giornalisti

09/10/2017

Uno dei migliori strumenti per il monitoraggio dei media in Romania è il "FreeEx Report", un progetto ActiveWatch che è stato in vigore dal 1999 per affrontare sia il monitoraggio dei media rumeni sia i segnali allarmanti all'interno delle istituzioni e delle organizzazioni in grado di intervenire sul sistema mediatico. Secondo il rapporto del 2017, nell'ultimo anno la libertà di espressione è stata fortemente colpita dal discorso d’odio: ci sono stati numerosi tentativi di intimidazione sia all'interno della corporazione dei giornalisti che nell'ambiente politico.

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Romania: scivoloni giornalistici

05/09/2017

Un giornalista che pubblica su Facebook l'indirizzo del leader del partito socialdemocratico; un altro che pubblica una lettera aperta rivolta alla figlia minorenne di un giornalista che ha criticato il partito di maggioranza: nel giornalismo rumeno la mancanza di etica professionale è all’ordine del giorno, mentre sempre più giornalisti migrano in politica.

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Romania: come colpire i generatori di fake news

05/09/2017

In Romania le elezioni locali e parlamentari del 2016, così come le proteste di massa nel gennaio-febbraio 2017, sono state oggetto di massicce campagne di disinformazione propagandate dai media mainstream e da vari siti web. Dall'altra parte, i manifestanti della società civile hanno sviluppato un metodo per contrastare queste manipolazioni: boicottare i prodotti pubblicizzati dai media che hanno diffuso false notizie.

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