11 gennaio 2010

Un appello di Amnesty International rivolto al presidente e al primo ministro della Serbia. Si chiede immediato impegno a difendere gli attivisti per i diritti umani del paese, sempre più oggetto di attacchi fisici e psicologici

Fonte: Amnesty International

In Serbia i difensori dei diritti umani sono frequentemente oggetto di attacchi fisici e psicologici. Tali attacchi, mirati a ridimensionare la loro attività, sono effettuati da attori non-statali e, in alcuni casi, da esponenti di partiti politici, da parlamentari e dai mezzi di comunicazione nazionali.

Amnesty International è seriamente preoccupata per le ripetute minacce di morte inviate agli attivisti e alle attiviste per i diritti umani. Il fallimento da parte delle autorità serbe nel contrastare tali attacchi permette la prosecuzione degli attacchi e l'impunità degli esecutori e dei mandanti.

Amnesty International sostiene:
- le donne attiviste per i diritti umani che lavorano contro l'impunità per i crimini di guerra affinché gli Stati rispondano dei loro crimini;
- i difensori per i diritti umani che lavorano per difendere i diritti violati sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere e per contrastare la discriminazione nei confronti della comunità Lgbt.

In Serbia una violenta campagna di intimidazione viene rivolta non solo alle attiviste che lavorano contro l'impunità per i crimini di guerra da parte di politici, mezzi di comunicazione, attori non statali e poliziotti, ma è indirizzata anche a chi protegge i diritti della comunità Lgbt; a chi difende la libertà d'espressione e d'assemblea, incluse le attività legate al Pride di Belgrado del 20 Settembre 2009, purtroppo rinviato; a chi denuncia e persegue chi viola i diritti umani di coloro che li difendono.

Ecco perché Amnesty International lancia un appello pubblico, che può essere firmato da chiunque on-line sul sito dell'orgnaizzazione, indirizzato al presidente della Repubblica di Serbia, Boris Tadić, e al primo Ministro Mirko Cvetković.

"Vorremmo sottolineare che la tutela dei diritti umani è fondamentale nel processo di annessione alla Comunità Europea come dimostra la pubblicazione delle violazioni contro i difensori dei diritti umani nel Rapporto del novembre 2008 della Commissione Europea." Questo è uno dei passaggi del testo dell'appello, in cui si chiede al Governo serbo di:
- garantire, nella pratica, ai difensori dei diritti umani i diritti previsti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite e di includere tali disposizioni nelle leggi nazionali;
- indagare in modo imparziale e completo tutte le minacce e le aggressioni subite dai difensori dei diritti umani, dalle persone Lgbt e dai membri della stampa indipendente; identificare i responsabili e assicurarli alla giustizia;
- sanzionare i funzionari statali che utilizzano i processi per diffamare i difensori dei diritti umani con l'intento di tormentarli, vessarli o limitare la loro legittima azione in difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
- assicurare che ogni procedimento contro i difensori dei diritti umani sia indipendente e imparziale;impegnarsi in maniera chiara nella promozione del rispetto dei diritti umani, nella protezione dei difensori e astenersi da dichiarazioni pubbliche sediziose che creano un clima di ostilità verso gli attivisti per i diritti umani.

Per firmare l'appello di Amnesty International si veda la pagina dedicata sul sito di Amnesty International.