Var

Presentazione del romanzo dello scrittore serbo Saša Stojanović (Ensemble edizioni, 2015), alla presenza dell'autore e della traduttrice, Anita Vuco. Appuntamento nell'ambito di "Slavika - Festival delle culture slave"

Con una lingua virtuosa, intrigante e soprattutto brutale, forte e decisa, l’autore ci conduce in quell’inferno in terra che è stata la guerra in ex Jugoslavia. “Var” è un romanzo in cui ci troviamo di fronte a quella guerra come specchio di ogni guerra contemporanea, raccontato da chi è stato costretto a viverla in prima linea.

Quando nel 1999 iniziano i reclutamenti per la spedizione in Kosovo, per motivi di lavoro Saša Stojanović si trova in Grecia, dove avrebbe potuto rifugiarsi come tanti altri ed evitare il rientro in patria, ma il senso di responsabilità prevale su ogni altra cosa. Siccome la legge prevedeva che l'obbligo militare riguardasse uno solo dei figli maschi in ogni casa, la sua assenza sarebbe stata la condanna sicura del fratello minore che avrebbero spedito in guerra al posto suo. Con l'intento di difenderlo, ma anche di proteggere contemporaneamente la futura moglie in attesa di un bambino che ugualmente avrebbe pagato a caro prezzo le conseguenze di una sua eventuale disobbedienza Saša, dunque, rientra nel paese e viene mandato al fronte in qualità d'inferiere della 175esima Brigata di difesa contraerea. Mai stato un uomo di facili illusioni, ma sul campo di battaglia sparisce definitivamente ogni loro parvenza: il governo che li aveva mandati a uccidere ed essere uccisi non si prende briga dei suoi uomini. Tutte le guerre saranno sempre uguali per il freddo, per la fame, per la totale mancanza di senso in quello che accade.

Con questo libro Saša Stojanović ha vinto in Repubblica Ceca il premio per la miglior traduzione dell’anno e ha gareggiato con il Cimitero di Praga di Umberto Eco per il miglior libro dell’anno.

Intervengono:
- Anita Vuco, traduttrice del romanzo
- Saša Stojanović, autore del romanzo