Repetitor in concerto

Appuntamento con la band belgradese e installazione video/fotografica di Ana Blagojevic

I REPETITOR sono un gruppo alt-rock della nuova scena serba. Boris, Ana-Marija e Milena dal 2005 insieme a Belgrado e sono diventati dei veri e propri idoli, considerati un monumento del rock'n'roll nazionale, tanto da aver condiviso il palco con Dinosaur Jr. e con the Stooges ed essere stati la prima band ad esibirsi nel 2011 a Pristina, dopo quasi dieci anni di assenza di show di gruppi serbi in Kosovo. Garage rock, post punk e altro ancora ci fanno capire che l’energia vera e potente della musica arriva prima di qualsiasi altra cosa, prima del nome, prima della fama, prima della lingua in cui ci si esprime.

Il lavoro fotografico di ANA BLAGOJEVIC (Belgrado, 1988) prende le mosse da un'urgenza espressiva e si struttura come linguaggio autonomo, di ricerca e sperimentazione. Associando lo sguardo analitico ad un processo privo di vincoli prestabiliti, Ana innesta la sua pratica nel quotidiano, dal quale preleva i “pezzi” per restituirli mutati, come forme di esperienza sensoriale, attraverso l'impiego di mezzi e tecniche diversificate, dal video al disegno, dagli appunti visivi alla ricerca d'archivio. Dopo essersi confrontata con approcci alla fotografia molto differenti, combinando la precisione compositiva all'interesse per frammentazione, la fotografia di paesaggio urbano alla documentazione sperimentale di pratiche performative, Ana dal 2012 ha avviato un lavoro di reportage del quale presenta ora una piccola parte.
Il progetto raccoglie rielabora e cataloga la documentazione prodotta nel corso di cinque viaggi nell'ex Jugoslavia, nelle aree di Serbia, Slovenia, Croazia, Bosnia e Kosovo, intrapresi con la volontà di superare ogni riluttanza e calarsi nel presente di una realtà alla quale appartiene per origine, ma della quale ogni memoria è stata gradualmente rimossa dopo il trasferimento in italia nel 1991.
Partendo dai luoghi più familiari, la ricerca della propria generazione ha portato all'incontro con le realtà underground delle diverse città, partecipando alle esibizioni live di molti gruppi, tra cui gli stessi Repetitor, tra disorientamento, identificazione e riconoscimento nei protagonisti e nei partecipanti, di un'incredibile volontà di ricostruzione. Frutto di un lavoro di selezione e decontestualizzazione dei ritratti, New Religion si configura come la lettura di un'energia: quei volti, ritagliati in modo crudo da una grande quantità di fotografie, racchiudono un atteggiamento diffuso nella realtà giovanile balcanica, di disincanto cinico e sarcastico sprofondato nel grigiore dell'environment, che pero’ convive con una forza opposta, quasi mistica, di slancio, motivazione e rabbioso entusiasmo per ricreare un proprio presente con colori saturi. I lineamenti, le fisionomie marcatamente locali, attraverso quei tagli divengono icone vive di una realtà assolutamente presente.

 

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