Mamma li turchi. Le comunità straniere delle Alpi si raccontano

Presentazione del libro di Maurizio Dematteis (edizioni Chambra d'Oc 2010)

 

Saluti:
Toni Ferigo, vicepresidente di Paralleli

Ne discuteranno con l'autore:
- Ines Cavalcanti, direttore di Chambra d'oc
- Annibale Salsa, antropologo, già presidente del Cai
- Fredo Olivero, direttore regionale in Piemonte e diocesano a Torino della pastorale per i migranti

Modera:
Luca Rastello, giornalista e scrittore

 

"Sono badanti, muratori, agricoltori - spiega Francesco Ciafaloni, specialista di immigrazione e ricercatore dell’Ires Lucia Morosini di Torino -. Ma anche operai e infermieri. Perché se i prodotti che si possono trasportare, in periodo di globalizzazione e con i trasporti a basso costo, si fanno dove costa poco per portarle dove costano tanto, rimangono alcune cose che bisogna necessariamente fare qui. E infatti le cose che fanno gli immigrati sono le cose che non si possono trasportare: case, strade, buchi per terra e servizi alla persona. Ed è così che intere famiglie si trasferiscono in piccoli comuni per costruirsi una nuova vita" (Francesco Ciafaloni).

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"Anche se fingiamo di non vedere, la montagna del terzo millennio mescola il vecchio e il nuovo, il dentro e il fuori. L’inchiesta di Maurizio Dematteis è molto chiara in tal senso. Le valli sono un impasto di tradizione e modernità, e paradossalmente la sopravvivenza della tradizione dipende dalla sua capacità di evolvere e dalla disponibilità a macchiarsi con culture diverse, sforzandosi di imparare le due lingue del pianeta: il locale e il globale. Pena la museificazione o l’estinzione. D’altra parte l’idea del montanaro è un mito di città, che forse risale ancora al Buon selvaggio di Rousseau. Se leggiamo la storia scopriamo che montanari non si nasce, ma si diventa" (Enrico Camanni).

 

La pubblicazione è frutto di una ricerca condotta dall'autore e sostenuta dall'Istituto Paralleli e da Chambra d'Oc.

 

INFO:
Paralleli - Istituto Euromediterraneo del Nord Ovest
Ufficio stampa
Marcella Rodino
telefono: 011 5229810