La shoah: un orrore irripetibile?

Luisa Chiodi, Direttrice di OBC, partecipa al dialogo organizzato in occasione del giorno della memoria 2016, per ragionare su come costruire un ponte tra passato remoto, passato prossimo e presente, in un percorso verso una cittadinanza più consapevole

Intervengono:
- Mario Pelliccioli, storico
La Shoah e le responsabilità dei singoli e collettive
- Luisa Chiodi, direttrice scientifica di Osservatorio Balcani e Caucaso
Srebrenica e le sue implicazioni

Difficilmente si riesce, quando si tratta il tema della Shoah, a farne percepire l'attualità; spesso il tutto si risolve con forti emozioni di compassione per le vittime, di esecrazione per i carnefici, forse altrettanto spesso suscita una annoiata assuefazione e la percezione che si tratti di una 'pre-istoria' che non ci riguarda più da vicino. Si dovrebbe, invece, interrogarsi sui meccanismi che hanno portato i carnefici, "uomini comuni", a perpetrare lo sterminio e sulla persistenza di questi meccanismi fino a noi, oggi: la creazione di un nemico/capro espiatorio, la disumanizzazione del nemico, l'obbedienza agli ordini, la pressione del gruppo, l'assuefazione alla violenza...
Anche oggi questi meccanismi sono operanti, anche oggi si creano nemici, li si disumanizza, si seguono parole d'ordine accattivanti e semplificatorie, si compiono in gruppo gesti che mai si oserebbero individualmente. E in questi ultimi mesi è tornato sulla scena internazionale il genocidio di Srebrenica del 1995, che è stato definito il più grave massacro avvenuto in Europa dopo la fine della II guerra mondiale.

 

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