La pace in casa. Bosnia-Erzegovina venti anni dopo

Evento organizzato a vent’anni dal genocidio di Srebrenica e dagli Accordi di Pace di Dayton per confrontarsi su cosa rimane in Bosnia di quel passato che grava ancora così pesantemente sul presente

Intervengono:
- Alfredo Sasso, ricercatore di storia contemporanea all’Universitat Autònoma de Barcelona
- Donatella Sasso, ricercatrice dell’Istituto Salvemini di Torino

Modera: Matteo Zola, direttore di East Journal

La Costituzione elaborata nel 1995 ha delineato uno stato frammentato sul piano politico, come su quello umano ed educativo, secondo i medesimi principi nazionalisti che hanno fomentato il conflitto degli anni novanta.
La Bosnia di oggi, fra proteste della società civile, tentativi di ricostruire una cittadinanza piena e non sottoposta a vincoli identitari, si scontra con politiche di revisionismo storico, un forte tasso di disoccupazione e istituzioni deboli sul piano interno e internazionale.
I vent’anni di pace nati nel 1995 si sono giocati in casa, nelle case dei bosniaci, perché ogni scelta politica è ricaduta sull’istruzione, sulle possibilità di lavoro, sul pieno accesso ai diritti di cittadinanza, ma si è giocata anche nelle nostre case, perché il percorso politico della Bosnia-Erzegovina ha mostrato a chi ha saputo mettersi in ascolto i pericoli delle politiche di esclusione e separazione.