La famiglia nel processo migratorio tra distanze e ricongiungimenti

Nello scenario delle migrazioni internazionali, la mobilità familiare è diventata un fenomeno sempre più rilevante: famiglie che si separano (per conflitti o per motivi economici) e che si ricongiungono, tracciando e animando spazi sociali transnazionali, segnati da relazioni a distanza (di natura affettiva, culturale ed economica) che impattano sullo sviluppo tanto dei paesi di origine che di destinazione. Evento in occasione della 20a Giornata Internazionale della Famiglia

Il fenomeno a livello internazionale – e in particolare in Italia – è aumentato significativamente negli anni per effetto di una crescente migrazione femminile: donne madri, che emigrano per prime e da sole, in vista di una prospettiva economica migliore, al fine di un inserimento lavorativo nel settore domestico e dei servizi di cura alla persona. Le possibilità di conciliazione con la vita familiare nel paese d’origine sono però scarse o nulle. Si lasciano indietro infatti, nel proprio Paese di origine, figli, mariti, genitori anziani, per il cui sostentamento economico affrontano le fatiche di un lavoro gravoso e della distanza emotiva e di cura dai propri cari.

Questo fenomeno ha portato a quella che molti psicologi chiamano “Sindrome Italia”, una grave forma di depressione sempre più diffusa che colpisce non solo le donne che svolgono mansioni da badanti in Italia ma anche i loro figli “orfani bianchi” di una madre assente, bambini che crescono con i nonni e vengono messi a letto via skype da una mamma a 3000 chilometri di distanza.

Questo malessere sociale delle madri migranti chiede di essere riconosciuto e fronteggiato a livello internazionale. I figli sono i familiari più vulnerabili nel Paese di origine, e si ritrovano privati della risorsa educativa e di cura principale rappresentata dalla mamma. Accanto a questo profondo disagio bisogna però riconoscere e sostenere la potenzialità della famiglia migrante e transnazionale come attore di inclusione sociale e sviluppo economico.

 

Intervervengono:
- Filippo Bubbico, Vice-ministro dell’Interno
- Khalid Chaouki, Deputato Partito Democratico
- Dana-Manuela Constantinescu, Ambasciatore della Romania in Italia
- Yevhen Perelygin, Ambasciata d'Ucraina in Italia
- Silvia Dumitrache, Presidente Associazione Donne Rumene in Italia
- Livia Turco, Presidente Fondazione Nilde Iotti
- Alessandro Baldo, Direttore SoleTerre - Strategie di Pace onlus
- Raffaella Maioni, Responsabile Nazionale Acli Colf
- Paola Panzeri, Policy Officer COFACE Confederazione delle Organizzazioni Familiari della Unione Europea
- Franco Aloisio, Presidente CIAO Romania, Comitato Italiano delle Associazioni e ONG in Romania

Modera:
Imane Sabbah, Giornalista RaiNews24