Esplorando i romanzi di Fulvio Tomizza

Omaggio allo scrittore istriano, nell’ottantesimo della sua nascita; evento che darà l’avvio al progetto “Varcare la frontiera”

Quattro romanzi di Tomizza, molto diversi uno dall’altro, sono al centro di questo incontro:
La ragazza di Petrovia (1963), L’albero dei sogni (1969), L’amicizia (1980), I rapporti colpevoli (1992)

Accompagnano nella lettura di questi titoli di Fulvio Tomizza, Elis Deghenghi Olujć, Sanja Roić, Nives Zudič Antonič e Patrizia Vascotto, quattro “tomizziane”, quattro figlie della frontiera.

Le atmosfere di La ragazza di Petrovia, ci portano nel cuore del “varcare la frontiera”, nei suoi aspetti più drammatici, quelli della scelta, quelli del confine tangibile a un passo da noi.

L’albero dei sogni, con certe sue ambientazioni psicanalitiche, ci parla di frontiere rotte, lacerate, anche nei rapporti familiari dell’autore, nel suo misurarsi con il mondo che trova al di là della frontiera politica ma anche al di là di una frontiera tra ruralità e urbanesimo.

L’amicizia vede Tomizza ormai al di qua del confine, ma non per questo ancora saldo nel suo nuovo radicamento: al contrario, ancora spaesato di fronte – questa volta – non solo all’urbanesimo ma anche a quella urbanità che l’antagonista-coprotagonista, Alessandro, rappresenta o pretende di rappresentare, confortato forse solo dal fatto di trovare una certa molteplicità culturale che gli permette di tener testa al suo nuovo amico che altrimenti tende a surclassarlo.

I rapporti colpevoli, già dal titolo parlano della relazione con “l’altro”, in tutte le sue declinazioni: frontiere antropologiche, frontiere di genere, di ruolo (marito-amante, padre-suocero), esistenziali (vita-morte), e poi, ancora, frontiere al contrario (ritorni).