Elettore che inserisce la scheda sullo sfondo della bandiera della Macedonia del nord -  © vepar5/Shutterstock

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Dopo il rinvio causa COVID19, gli elettori macedoni sono chiamati oggi ad eleggere il nuovo parlamento. Precedute da una campagna elettorale ricca di retorica populista e promesse roboanti, le consultazioni di oggi presentano elementi di continuità, ma anche novità interessanti

15/07/2020 -  Ilcho Cvetanoski Skopje

Oggi si tengono le elezioni parlamentari anticipate in Macedonia del Nord, inizialmente previste per il 12 aprile, ma rimandate a causa dell'epidemia di COVID19. A differenza del tradizionale voto domenicale, per la prima volta i cittadini voteranno durante la settimana lavorativa e su un arco di tre giorni. I pazienti COVID ricoverati in ospedale e quelli in isolamento hanno votato lunedì, i detenuti martedì, mentre il resto della popolazione voterà oggi dalle 7 alle 21.

Quindici coalizioni e partiti politici si contendono 123 seggi: 120 riservati ai sei collegi in cui è diviso il paese e 3 ai votanti della diaspora in tutto il mondo. Nella scorsa legislatura, non essendo stato raggiunto il quorum, quei 3 seggi sono rimasti vacanti.

Di questi 15 concorrenti, solo due hanno però la possibilità concreta di vincere le elezioni e formare un governo: i socialdemocratici attualmente al potere (SDSM) e la VMRO-DPMNE all'opposizione. Ovviamente, il duopolio continuerà: l'unico mistero è chi si unirà al vincitore per raggiungere la maggioranza richiesta di 61/62 parlamentari. Finora l'ago della bilancia è stata l'Unione Democratica per l'Integrazione (DUI), partito etnico albanese, ma le cose potrebbero cambiare.

La campagna elettorale

Invece di offrire strategie e soluzioni chiare per questioni importanti come l'economia, lo stato di diritto, la corruzione e l'ecologia, ovvero gli argomenti che i cittadini si aspettano siano affrontati dalle élite politiche, la campagna si è concentrata su propaganda diffamatoria e populismo a buon mercato: promesse di cambiare o abbandonare gli accordi internazionali (con Grecia e Bulgaria) a favore di maggiori diritti etnici, vittimismo etnico e promesse fantascientifiche semplicemente impossibili da mantenere.

I media macedoni hanno analizzato i programmi elettorali di SDSM e VMRO-DPMNE . In oltre 600 pagine, entrambi i partiti hanno presentato centinaia di progetti per circa venti miliardi di Euro: tanto per contestualizzare, il bilancio statale per il 2020 è di circa quattro miliardi di Euro.

Nel frattempo, i principali partiti etnici albanesi si sono preoccupati soprattutto della propria sopravvivenza: rivolgendosi esclusivamente agli elettori di etnia albanese, hanno fatto promesse come un primo ministro di etnia albanese o pari rappresentanza etnica nelle aziende.

Venti di cambiamento

Tra le solite narrazioni e propaganda, si è distinta una novità: per la prima volta, i partiti del cosiddetto blocco macedone e albanese hanno formato una coalizione pre-elettorale. SDSM e Besa hanno infatti firmato un accordo: finora, i partiti di etnia albanese e macedone avevano formato coalizioni post-elettorali, ma mai un partenariato pre-elettorale fondato su un programma condiviso.

Questo gesto straordinario ha dato il tono alla campagna tra i partiti del cosiddetto blocco albanese che, nel timore di perdere voti rivolgendosi esclusivamente ai cittadini albanesi, hanno ulteriormente esacerbato la retorica etnica.

La DUI, il principale attore politico di etnia albanese dall'inizio degli anni 2000, ha basato la propria campagna sull'idea che il prossimo primo ministro dovrà essere e sarà di etnia albanese. Gli altri partiti politici minori che aspirano a prenderne il posto, principalmente l'Alleanza per gli albanesi in coalizione con "Alternativa", hanno descritto questa campagna come mero populismo, ma hanno seguito lo stesso tracciato.

Gli esperti sostengono che, poiché non vi sono questioni aperte riguardanti l'adeguata rappresentanza delle minoranze nel governo locale, la tutela dei diritti culturali e linguistici è garantita e le principali questioni come la NATO e l'UE hanno fatto progressi significativi a seguito della risoluzione della questione del nome con la vicina Grecia. La DUI ha dovuto quindi trovare una nuova narrazione per compattare gli elettori e minare il potenziale voto interetnico, poiché partiti politici come DUI, Alleanza o VMRO-DPMNE funzionano perfettamente in un contesto etnicamente ghettizzato.

Previsioni

La maggior parte degli esperti prevede che l'affluenza alle urne sarà bassa, come indicato dai recenti sondaggi. Secondo alcuni, circa il 30% degli elettori non voterà, principalmente a causa del timore di esposizione al coronavirus e dell'insoddisfazione per l'offerta politica in generale. Pertanto, il vincitore avrà un piccolo margine sul secondo partito.

Queste previsioni potrebbero essere facilmente smentite se la coalizione SDSM-Besa riuscirà a motivare gli elettori ad andare alle urne. Potremmo quindi assistere ad un'ulteriore erosione del voto etnico e dell'etnicizzazione della vita politica, contestata da SDSM nel tentativo di diventare forse l'unico partito civico del paese.

Di fronte alla possibilità di finire all'opposizione dopo oltre 12 anni di governo ininterrotto, DUI ha puntato nuovamente sul voto etnico, ma alcuni esperti sottolineano che potrebbe non bastare più.

Dibattito pubblico

Oltre alla coalizione SDSM-Besa, un altro elemento positivo di questa campagna sono stati i regolari dibattiti pubblici tra i leader dei principali partiti politici, inimmaginabili durante il governo di Nikola Gruevski. I media macedoni stanno ora lavorando in modo più equilibrato e professionale: la maggior parte della campagna negativa viene effettuata online e sui social media.

Una volta arrivati i risultati, ovviamente, tutti gli occhi saranno puntati sulle possibili combinazioni per la creazione di un nuovo governo. Alle ultime elezioni, la VMRO-DPMNE ha vinto con 51 seggi, ma non è stata in grado di assicurarsi la maggioranza dei 2/3, mentre SDSM con 49 seggi è riuscito a negoziare un accordo con DUI e i partiti minori.

Allo stesso modo, la maggioranza del parlamento passerà da lunghi e tesi negoziati, a meno che la coalizione SDSM-Besa non riesca a garantirsi la maggioranza dei 2/3. In questo caso, nessuna combinazione sarebbe sufficiente e DUI finirebbe all'opposizione dopo oltre 12 anni al governo.


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