Il gemellaggio tra Provincia di Ravenna e Comune di Pančevo formalizza un impegno congiunto per la tutela ambientale. La lotta all'inquinamento delle raffinerie e delle industrie unisce le due città

14/11/2008 -  Nicole Corritore

L'atto di formalizzazione del gemellaggio tra la Provincia di Ravenna e la città serba di Pančevo è stato siglato dal presidente della Provincia, Francesco Giangrandi, e dalla sindaca di Pančevo, Vesna Martinović, lo scorso ottobre.

"Il gemellaggio rappresenta il naturale sviluppo della collaborazione nata sette anni fa, per lo più con progetti nel settore della tutela dell'ambiente: innanzitutto con l'installazione di centraline di monitoraggio della presenza di inquinanti nell'aria, distribuite in punti nevralgici di Pančevo e con un display posto nella piazza principale, che offre in tempo reale i dati delle sostanze inquinanti". E' Vesna Martinović a raccontare ad Osservatorio sui Balcani il perché di questo atto formale. Pur essendosi insediata da poco più di due mesi a capo dell'amministrazione cittadina, conosce molto bene la relazione intessuta con la Provincia di Ravenna.

"Un percorso che parte da lontano, dal maggio del 2002 anno in cui la Provincia di Ravenna deliberò il protocollo di cooperazione con la città di Pančevo e con il quale si diede avvio, tra gli altri percorsi progettuali, al Programma city to city assieme a UNOPS (United Nations Office for Project Services)", aggiunge il presidente provinciale Giangrandi. Lui ricorda inoltre che questa firma si inserisce in un processo di avvicinamento concreto ai Balcani, che vede la Provincia romagnola attiva da tempo oltre che in Serbia anche in Croazia, in Slovenia e in Bosnia Erzegovina: "E' un passo decisivo e importante, che ha come obiettivo principale il rafforzamento delle numerose relazioni già esistenti tra i due enti locali e si inserisce inoltre nell'ottica del sostegno delle relazioni di amicizia tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Serbia nel processo di avvicinamento di quest'ultima all'Unione europea".

Il quadro dei progetti realizzati e in corso grazie a questa relazione territoriale è articolato. Il dato importante che emerge dalle dichiarazioni di Francesco Giangrandi e di Vesna Martinović è la partecipazione e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica rispetto alle tematiche affrontate. "L'esistenza delle centraline e dunque dei dati, ha provocato un immediato e crescente interesse della popolazione verso le problematiche ambientali e verso le conseguenze sulla qualità della loro vita", dichiara Martinović, mettendo a confronto l'attuale alto grado di sensibilità di una larga fascia della popolazione rispetto al passato: "Fino alla realizzazione di queste centraline, la cittadinanza non rifletteva di questi temi ed essi rimanevano argomento di dibattito solo di una ristretta cerchia di associazioni o esperti di settore, mentre la cittadinanza se ne interessava solo in caso di incidenti ambientali di grande portata".

Il processo è stato graduale ma continuo ed oggi, secondo la sindaca, non c'è nemmeno un cittadino che non sappia quale sia la situazione dell'aria. "E' come se si fossero svegliati da un lungo sonno... Oggi gran parte della cittadinanza organizza o partecipa attivamente alle manifestazioni di protesta, non è più prerogativa di un piccolo cerchio di gruppi e associazioni. Oserei dire che è diventata una questione che interessa realmente la società".

Per parte italiana Giangrandi sottolinea quanto la partecipazione del territorio ravennate dipenda anche da quanto ai cittadini vengono offerti strumenti di conoscenza rispetto alle relazioni costruite attraverso progetti di cooperazione decentrata: "Voglio sottolineare ad esempio che è molto importante il sostegno che danno o meno i mass media italiani. Infatti, dopo un viaggio nei Balcani nel quale abbiamo voluto coinvolgere dei giornalisti, abbiamo subito visto quanto è cambiato l'interesse e l'attenzione verso questi paesi". Secondo il presidente provinciale il fatto che dei giornalisti, dopo aver "toccato con mano" la realtà dei Balcani di oggi, abbiano cominciato a scrivere più spesso di queste aree e soprattutto non solo in occasione di eventi drammatici, ha aiutato i cittadini a sentirsi maggiormente partecipi di un progetto di cui l'ente locale è promotore.

L'amministrazione locale così stimola un percorso di accompagnamento alla conoscenza dei territori così come l'avvicinamento tra cittadini: "In più ambiti, anche nel settore economico, il nostro ente locale conduce un lavoro di accompagnamento. Mi sento di dire che cerchiamo di partecipare alla destrutturazione dell'immagine preconcetta di quei paesi: un'immagine che li descrive come luoghi sanguinari, che purtroppo è ancora diffusa in Italia e che senza fonti di informazione faticherebbe molto a cambiare. Senza questo lavoro culturale, diviene difficile riuscire anche solo ideare, figuriamoci costruire, un ponte verso un futuro comune europeo".

A questo proposito fa un esempio specifico: "Per quanto riguarda il settore economico ho notato che finché imprenditori o investitori potenziali non vedono e conoscono direttamente quelle realtà rimangono nell'assoluta ignoranza di cosa siano i Balcani oggi. Paesi che sono molto cambiati, che hanno professionisti molto più preparati di quanto si immagini, e così via".

Secondo la sindaca Martinović, la forte e continua relazione tra le due città ha rafforzato la posizione di Pančevo nei confronti delle autorità centrali serbe: "L'amicizia con Ravenna ha rafforzato la città e i cittadini di Pančevo. Grazie alle centraline, che ci hanno offerto dati ed argomentazioni concrete alle proteste, il governo ha dovuto cominciare ad ascoltare le richieste di aiuto e di ricerca di soluzioni. Possiamo sicuramente considerarlo un nodo cruciale per il quale l'atteggiamento del ministero verso Pančevo ha cominciato a cambiare".

Difatti, aggiunge Vesna Martinović, sono già in corso alcune azioni: "Innanzitutto assieme al ministero per l'Ambiente e il Segretariato Regionale per la tutela dell'ambiente, poi con le fabbriche responsabili degli alti tassi di inquinamento. Con loro stiamo cercando un modello condiviso di sviluppo che possa portare al miglioramento della qualità dell'aria e allo stesso tempo non blocchi totalmente la loro produzione". La sindaca anticipa che pochi giorni dopo il suo rientro dall'Italia è previsto proprio un incontro con i rappresentanti del Ministero, per discutere il piano di azione che tracci passo passo le politiche ambientali che si attueranno a Pančevo. "L'autorità locale non può farlo da sola: sono necessari il sostegno economico, e non solo, degli organi dello stato. Oggi posso dire che l'abbiamo, e sono sicura che la collaborazione attuale rappresenta una solida base di partenza", aggiunge.

Una strada alla ricerca di soluzioni condivise dai diversi soggetti che abitano la città di Pancevo, e nell'ambito di una relazione con la Provincia di Ravenna basata su di una forte reciprocità: "La giornata del gemellaggio è stata personalmente un'esperienza bellissima. Mi sono sentita come a casa. Io sono di Pančevo e dunque ero a conoscenza della stretta e lunga relazione tra i nostri territori, ma in questi giorni a Ravenna ho incontrato persone che si sono completamente messe in gioco attraverso la comunicazione, su di un piano di reciprocità e con un sincero sentimento di amicizia. La stipula del gemellaggio ha dunque rappresentato anche una gioia personale".

Il presidente della Provincia di Ravenna assicura che si continuerà come e più di prima a operare assieme a Pančevo: "Lavoreremo sul piano della reciprocità e dunque aspettando di approfondire assieme alla nuova sindaca Martinović i prossimi passi. A novembre sarò a Pančevo con una delegazione istituzionale per la cerimonia del gemellaggio che si ripeterà in loco. Abbiamo già deciso che sarà l'occasione per fare il punto della situazione rispetto a diversi progetti in corso e futuri. Un solo esempio: la realizzazione di un'area verde pubblica".

La realizzazione di un parco cittadino nel centro di una città ad alto tasso di inquinamento può non sembrare prioritario, ma Giangrandi spiega il motivo di questa scelta: "Quando abbiamo chiesto alla sindaca di Pančevo che cosa avrebbe fatto nell'immediato per la città, oltre a ciò che è già in corso di realizzazione, lei ha ritenuto che abbellirla avrebbe potuto aumentare il senso di appartenenza e il desiderio dei suoi cittadini di continuare a migliorarla". Oltre al fatto, conclude Francesco Giangrandi, che potrebbe divenire un'occasione per accentuare l'attenzione sulla città: "Penso che un progetto del genere potrebbe creare le premesse per ulteriori investimenti nell'area, per quanto possa sembrare strano dirlo oggi nella situazione di inquinamento ambientale di cui soffre ancora Pančevo".

Come emerge dal comunicato stampa reso pubblico dalla Provincia di Ravenna a seguito della firma del gemellaggio, è già prevista la realizzazione di questo progetto con un finanziamento CIPE del valore di 100.000 euro di cui la Provincia sarà attuatore per la Regione Emilia-Romagna. Inoltre, grazie all'impegno della Regione Emilia-Romagna e di altre Regioni italiane, si avvierà nei prossimi mesi il progetto "SEENET 2" che prevede interventi di cooperazione a favore dei Balcani nel prossimo triennio 2009-2011 e nell'ambito del quale la Provincia di Ravenna dovrà attuare progetti in campo ambientale a favore, appunto, della città di Pančevo.


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