In libreria il nuovo libro di Darien Levani. Un romanzo ruvido e diretto come il suo protagonista, lucido e freddo imprenditore dello spaccio ma con una morale che lo induce a rimanere fedele a se stesso e al suo destino

06/06/2016 -  Sonila Alushi

Come fai a riconoscere la felicità mentre la stai vivendo? e sussurrare a te stesso: ora fermati, sei felice. Cristallizza questa frazione e osservati meglio: hai parte di quello che volevi, sei in un posto caldo, e sparsi per questa città ci sono degli amici che farebbero tutto per te. Rifletti su questo momento, cerca di fissarlo nella tua memoria per sfogliarlo più tardi come si sfogliano delle fotografie in cerca di conforto. Non lo sai. Lo capisci dopo, solo dopo.”

Inizia così il nuovo libro di Darien Levani, un romanzo che ho letto in pochissimo tempo e tutto d'un fiato. Non è il classico thriller a mio avviso, è un giallo elaborato alla perfezione che non inventa nulla ma mostra situazioni, se non vere, sicuramente verosimili. Lo stile è fluido, la narrazione non diventa mai lenta e riesce quasi a mostrare al lettore, con immagini incisive in sequenza, tutto ciò che c’è da sapere, coinvolgendolo pienamente e senza nascondergli nulla. La storia affronta temi forti e contiene una denuncia sociale.

Attraverso il protagonista, Drini, lo scrittore si chiede cosa sia giusto e cosa non lo sia. Del resto, non è mai tutto o bianco o nero. Colpisce l’autocontrollo di questo giovane uomo che riesce a cavarsela in situazioni difficili, in cui è messa a rischio la sua stessa vita, grazie a una scaltrezza invidiabile. E colpisce la sua cultura, il suo sapere che, con tanta ironia, esprime sotto forma di metafora.

"Toringrad" è un giallo appassionante e dall’atmosfera inquietante, uno spaccato di vita criminale allo stesso tempo cruda ed emozionante, quasi commovente. Notevole la descrizione delle origini, del vissuto di Drini, fatto di povertà e coraggio. Nel libro si racconta anche della fame, dei silenzi, della paura, del ferreo comunismo che ha influenzato e continua a condizionare la vita delle generazioni albanesi passate.

"Toringrad" è un romanzo che informa, sveglia le coscienze, un libro che travolge, che lascia lividi.

La trama

Drini, albanese, ex studente di storia, dopo aver accumulato un discreto gruzzolo nel mondo dello spaccio della cocaina, a 29 anni si stabilisce a Torino dove gestisce un bar molto in voga che ha scelto di chiamare Toringrad. Ma quando il cognato Petrìt viene tradito e arrestato poco prima di Natale, gli affari di famiglia richiedono la sua presenza per portare a termine la consegna di un carico di dama bianca.

Sarà un viaggio difficile e rischioso, con incursioni nel mondo del sottoproletariato italiano fatto di prostituzione, slot machine, tossicodipendenza, una trasferta che lo condurrà nella Milano del potere marcio. Ma sarà anche la ricerca del traditore, perché nessun conto può essere lasciato insoluto. I sospetti cadono sull’acquirente, Envèr. Se è stato lui, dovrà pagare con la vita. Eppure la verità non è mai scontata, come Drini avrà modo di scoprire a proprie spese.

Non resta che leggerlo, per scoprire tutti i retroscena di una trama complessa che si svela pagina dopo pagina.


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