Sarajevo: aggressione durante il festival queer Merlinka
3 febbraio 2014
Nel pomeriggio di sabato 1° febbraio, una decina di persone con il viso coperto da sciarpe e berretti ha fatto irruzione all'Art Kino Kriterion di Sarajevo interrompendo la discussione in corso, attaccando i presenti e ferendo 3 persone.
All'interno del locale si stava tenendo una tavola rotonda sul tema “Transessualità in Transizione”, nell'ambito della seconda edizione del festival Merlinka, rassegna internazionale di cinematografia queer.
La prima edizione del festival si è tenuta l'anno scorso senza alcun incidente, facendo sperare che gli attacchi ad esponenti della comunità LGBT bosniaca si potessero relegare al passato (vedi la brutale aggressione alla Gay Parade del 2008). Con l'attacco di sabato pomeriggio si è fatto un passo indietro. Gli aggressori – riporta un commento apparso sulla pagina web degli organizzatori – sono andati a colpire senza esitazione i “volti noti “ dell'attivismo LGBT locale, con la chiara intenzione di intimorire il movimento nel suo insieme e di scoraggiare chiunque ad esporsi in prima persona.
Uno dei problemi denunciati da tempo dagli attivisti bosniaci, e riemerso nei giorni scorsi a seguito dell'aggressione subita, riguarda proprio quello dei rischi personali corsi da chi si rende riconoscibile in quanto attivista in favore della comunità LGBT.
Fra le questioni sollevate in seguito all'aggressione, molte sono state le critiche per la mancata protezione da parte della polizia locale. Amer Tikveša, editorialista di Tačno.net, incalza il ministro dell'Interno Fahrudin Radoncić chiedendo di garantire protezione a tutti i cittadini, compresi quelli che decidono di dare il proprio sostegno ad una causa trasversale come quella della comunità LGBT.
Gli organizzatori della rassegna, cui fa capo il Sarajevski Otvoreni Centar, non si sono lasciati scoraggiare dall'attacco ed hanno proseguito il giorno seguente, come da programma, questa volta con protezione rafforzata all'esterno del locale da parte della polizia.
Intanto, scrive Radio Sarajevo, sono arrivate le prime condanne internazionali, come quella dell'eurodeputata slovena Tanja Fajon: "Condanno duramente questo attacco inaccettabile a persone della comunità LGBT durante il Queer festival "Merlinka" di Sarajevo. Esprimo il mio totale sostegno alla comunità LGBT della Bosnia Erzegovina".
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