Il leader della Sdp, Ivica Racan

I leaders dei due maggiori partiti si sono confrontati in Tv a tre giorni dalle elezioni. Per i media è risultato più rassicurante Racan, ma per i sondaggi l'Hdz è ancora più forte. Sempre più difficile per gli elettori cogliere le differenze tra i due.

22/11/2003 -  Drago Hedl Osijek

Nel corso di un dibattito televisivo tra Ivo Sanader e Ivica Racan, presidenti dei maggiori partiti della scena politica della Croazia, rispettivamente l'Hdz e la Sdp, entrambi i politici hanno escluso la possibilità di una coalizione tra di loro dopo le elezioni parlamentari che avranno luogo domenica prossima. I due hanno così cancellato tutte le speculazioni che erano state fatte dai media croati dopo la dichiarazione del presidente Stjepan Mesic che aveva accennato a questa possibilità.

"Una coalizione con l'Hdz è fuori discussione. Questo partito non è stato riformato, e sotto il trucco si vede ancora il vecchio, arrogante Hdz, che cerca di squalificare i propri avversari politici - ha dichiarato Ivica Racan, attuale primo ministro del Paese e leader della coalizione di sinistra."
"E voi siete il partito che ha tenuto la Croazia sotto la dittatura comunista per 45 anni, che ha ucciso e imprigionato la gente, che si è opposto alla Nato e alla Unione Europea - ha replicato Sanader."

Questa è stata una delle poche scintille nel confronto tra i due maggiori rivali, a ridosso delle elezioni di domenica. I risultati delle più incerte elezioni nella breve storia del sistema multipartitico della Croazia rimangono peraltro un mistero, anche dopo questo confronto tra il vecchio e il possibile nuovo premier, Racan e Sanader. Il giorno dopo il duello televisivo, solo tre giorni prima delle elezioni, i media hanno valutato la performance di Racan come la più moderata e suadente delle due, mentre Sanader ha mantenuto la tipica altezzosità, caratteristica dell'Hdz, senza offrire un valido motivo per cui gli elettori dovrebbero votare per il suo partito.
Secondo i sondaggi più recenti, raccolti dalla agenzia Media Metar una settimana prima delle elezioni e pubblicati dal quotidiano di Zagabria "Jutarnji List", i partiti di sinistra avrebbero un vantaggio del 2,5%. Il partito più forte resta tuttavia la Unione Democratica Croata (Hdz) con il 24,3% delle intenzioni di voto, mentre la Sdp sarebbe al secondo posto con il 22,4%.

"Che vinca la coalizione di sinistra o quella di destra, a deciderlo saranno solamente poche centinaia di voti - ha dichiarato Radomir Cacic, uno dei ministri di maggior successo nel governo Racan, membro del Partito Nazionale Croato (Hns). Questo partito rappresenta ad oggi il più serio e forte alleato di Racan, che verisimilmente sarà consultato dal premier attuale nel caso debba formare un nuovo governo dopo il voto.
Il dibattito televisivo tra Racan e Sanader, tuttavia, ha mostrato che i due partiti non sono poi così differenti. Entrambi sottolineano come proprie priorità di politica estera i forti sforzi per condurre la Croazia ad aderire alla Unione Europea e alla Nato. In politica interna, entrambi ritengono sia necessario creare nuovi posti di lavoro, ed entrambi vedono la risposta a questo problema nella piccola e media impresa. Infine, sia Racan che Sanader annunciano ulteriori riforme del sistema giudiziario, e una grande crescita economica.

Una delle poche grandi differenze riguarda le tasse. Racan afferma di voler mantenere il sistema attuale con 4 differenti scaglioni, così che i più ricchi pagano più tasse. Sanader, dal canto suo, dichiara di voler introdurre un sistema a solo due scaglioni, il che significherebbe che i ricchi pagherebbero di meno, e i poveri di più.
Le scarse differenze nei programmi proposti dalla destra e dalla sinistra potrebbero rappresentare il motivo per margini di differenza così esigui nei sondaggi. Sembra che la popolazione croata, incapace di trovare grosse differenze tra i partiti, non sia molto interessata a chi prenderà il proprio voto.

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