Rio, Stati uniti d'Europa e jugosfera

23 agosto 2016

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Per alcuni versi è un esercizio del tutto teorico, per altri invece inizia a riguardare anche il sentire comune dei cittadini europei.

Guardando al medagliere delle recenti Olimpiadi di Rio, se si sommano le medaglie ottenute da atleti degli stati Ue, si raddoppierebbero ampiamente quelle ottenute dagli Stati Uniti.

Esercizio teorico si diceva perché occorre considerare che nelle varie discipline i singoli stati Ue hanno concorso ciascuno con propri rappresentanti e quindi con un più alto numero di probabilità di ottenere medaglie. Diversamente sarebbe avvenuto infatti se avessero partecipato meno atleti sotto la bandiera dell'Unione.

Ma esercizio, si diceva, che inizia anche a coinvolgere sinceramente i cittadini europei. Lo si capisce ad esempio dal fatto che la fiorettista azzurra Elisa Di Francisca a Rio, dopo aver vinto la medaglia d'argento, ha sventolato la bandiera dell'Ue.

Passando ad altro: chi si occupa di sud-est Europa non può non aver fatto alcune considerazioni relative agli atleti provenienti da quell'area. Croazia e Serbia hanno infatti raggiunto ottimi risultati. Nella pallanuoto addirittura su 4 semifinaliste, 3 erano nazionali di paesi sorti dalla dissoluzione jugoslava. In totale gli stati ex-ju hanno raccolto 9 ori, 9 argenti e 5 bronzi. Uniti, nel medagliere avrebbero superato, per un oro, l'Italia.


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