Renate Sommer

Renate Sommer

Biography

10/06/2013 - 

Per chi è a favore dell'adesione della Turchia all'UE è tempo di togliersi le lenti colorate di rosa e guardare ai fatti. Alla luce degli attuali conflitti in molti dei paesi vicini alla Turchia e della crisi economica e di fiducia in molti paesi membri dell'Unione, il sostegno all'adesione della Turchia all'UE non è solo di corte vedute, ma anche pericoloso. Vi sono molte argomentazioni corroboranti questo punto di vista:

- La più forte argomentazione contro l'ingresso della Turchia nell'UE viene dallo stesso processo negoziale. In Turchia i lenti progressi delle riforme dimostrano che la Turchia non desidera cedere propria sovranità per adeguarsi alle leggi UE. In molti campi la Turchia ha addirittura fatto passi indietro, violando diritti fondamentali quali la libertà d'espressione e di stampa e le libertà religiose. Inoltre il rifiuto della Turchia di riconoscere Cipro, membro dell'UE, come stato sovrano e la politica del muro contro muro di Ankara durante la presidenza UE di Cipro, dimostrano che la Turchia non riconosce l'UE nella sua integrità;

- La Turchia è ben lontana dall'adempiere il suo ruolo di mediatore tra l'Europa e il mondo islamico. Le proposte dell'adozione di un divieto sugli alcolici e le politiche di separazione tra i sessi rivelano tendenze all'islamizzazione presenti presso il governo a guida AKP. Il dibattito sulle vignette satiriche sul profeta Maometto dimostrano inoltre che la Turchia tiene più in conto la difesa dei valori islamici che non il principio basilare della libertà d'espressione;

- Nel caso di un ingresso della Turchia, i confini esterni dell'Unione europea entrerebbero in diretto contatto con aree di conflitto come la Siria e l'Iraq. Data la mancanza di una comune politica estera, di difesa e sicurezza, l'UE non sarebbe in grado di gestire in sicurezza quei lunghi confini;

- Un aspetto che viene spesso dimenticato dai sostenitori dell'ingresso della Turchia è la capacità istituzionale ed economica di accoglienza dell'UE. Nel caso di adesione della Turchia, quest'ultima, in un colpo solo, sarebbe il paese più grande e più popoloso dell'UE. Questo significa inoltre che la Turchia diverrebbe il paese più potente dell'UE, con il maggior peso di voto in seno al Consiglio e al Parlamento europeo. Dal punto di vista finanziario la Turchia, secondo le stime correnti, sarebbe titolata a ricevere finanziamenti dai fondi strutturali per la somma di 125 miliardi di euro. Dato che l'intero budget dei fondi strutturali UE ammonta a 346 miliardi, l'UE si troverebbe a dover incrementare massicciamente il proprio budget. Data la crisi economica attuale in molti stati membri e dati gli obblighi legati ai fondi salvastati questa è chiaramente una “mission impossible”;

- Alla fine, ma non per ultimo, recenti sondaggi mostrano come la decisione di permettere l'adesione alla Turchia contrasterebbe la volontà della popolazione, sia dell'UE ma anche della Turchia. Questo metterebbe in dubbio la natura democratica stessa dell'UE.

Poste queste argomentazioni, è tempo di discutere una partnership diversa e alternativa con la Turchia. Dato che la Turchia è membro della NATO e integrata nell'Unione doganale europea, l'UE continuerebbe a giovarsi della forza economica e militare turca. La Turchia, d'altro canto, potrebbe beneficiare di un continuo sostegno finanziario e politico in determinati campi, senza dover però cedere sovranità. Per questo una partnership “speciale” sarebbe una situazione vantaggiosa sia per l'Unione europea che per la Turchia.

 

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