Arrestati Gülmen e Özakça, professori turchi in sciopero della fame

30 maggio 2017

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I professori Nuriye Gülmen e Semih Özakça sono stati arrestati con l’accusa di essere parte di un’organizzazione terroristica, dopo 75 giorni di sciopero della fame: contestano il proprio licenziamento, parte delle purghe massive in atto nella Turchia dello stato di emergenza.

Nuriye Gülmen è un’accademica che insegna presso la facoltà di letteratura comparata dell’Università Selçuk di Konya. Semih Özakça è un professore di scuola superiore nella provincia turca sud orientale di Mardin Mazıdağı. I due insegnanti protestano da sei mesi per via del loro licenziamento, avvenuto in seguito ad un decreto del governo, uno dei tanti che negli ultimi 10 mesi di stato di emergenza hanno decimato l’apparato pubblico turco. Dal tentato golpe di Luglio 2016, 4.811 accademici e 40.000 insegnanti sono stati rimossi dal proprio ruolo, in nome della loro presunta appartenenza ad organizzazioni quali il cosiddetto FETÖ (Fethullahçı Terör Örgütü), guidato dal nemico pubblico del presidente Erdoğan, l’imam Fethullah Gülen.

Gülmen e Özakça hanno iniziato un sit-in di protesta quotidiano da Dicembre 2016, di fronte al Memoriale dei Diritti Umani nel centro di Ankara. Fino a Marzo, Gülmen è stata arrestata e rilasciata più di 30 volte. Dall’8 Marzo 2017, Gülmen e Özakça hanno iniziato uno sciopero della fame.

Finché dura lo stato di emergenza, coloro che sono stati licenziati con decreto non possono cercare lavoro nell’apparato pubblico turco, i loro passaporti - e a volte quelli dei loro coniugi - sono revocati, così come la loro assicurazione sanitaria. L’unico modo di appellare queste decisioni è rivolgersi alla Commissione di Investigazione degli Affari sotto Stato di Emergenza, istituita nel Gennaio 2017 ma non ancora formatasi in concreto. “Il nostro sciopero è una battaglia per il nostro sostentamento e per riavere i mezzi per condurre una vita dignitosa”, hanno ripetuto più volte Gülmen e Özakça.

Al 75esimo giorno di sciopero della fame, il 22 Maggio, la polizia è entrata nelle case dei due insegnanti ad Ankara e li ha arrestati , affermando che “il loro sciopero potrebbe condurli a morire di fame, scatenando reazioni come la resistenza di Gezi o di Tekel ”. Le accuse a carico dei due sembrano riguardare una loro presunta appartenenza ad un’organizzazione pericolosa per la sicurezza nazionale. Assieme a Gülmen e Özakça, sono stati arrestati per alcune ore anche gli avvocati Ayşegül Çağatay e Ebru Timtik, così come la moglie di Semih, Esra Özakça.

Due giorni dopo, il 24 Maggio, la custodia cautelare si è trasformata in fermo in stato di arresto : gli insegnanti sono in fermo ex Art. 100 (3) del Codice di Procedura Penale , poiché lo stato di libertà nel corso delle indagini a loro carico “potrebbe intralciare il regolare funzionamento della giustizia”.

Selçuk Kozağaçlı, presidente dell’Associazione degli Avvocati Progressisti (ÇHD), ha affermato che quelle dell’autorità sono “affermazioni senza precedenti, che non hanno riscontro nella legge turca”. La norma in questione è molto vaga, e prevede che il fermo in stato di arresto sia possibile in caso di svariati tipi di accuse: dalla violenza sessuale ai crimini che “minacciano la sicurezza nazionale, l’ordine costituzionale e il funzionamento del sistema”.

Il 23 Maggio, durante una manifestazione a sostegno di Gülmen e Özakça, 11 persone sono state arrestate nel quartiere istanbuliota di Kadiköy, e altre 12 nel quartiere Beşiktaş. Gli arrestati di Kadiköy saranno detenuti per 7 giorni, e due di questi - Selin Top and Fatma Yıldırım - hanno a loro volta iniziato uno sciopero della fame.

Gülmen e Özakça stanno continuando lo sciopero della fame in carcere e le preoccupazioni per il loro stato di salute aumentano.


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