10 luglio 2023
Carlo Nordio, ministro della Giustizia © Alessia Pierdomenico/Shutterstock

Il Gruppo anti-SLAPP Italia affianca la Coalition Against SLAPPs in Europe – CASE in una giornata di iniziativa transnazionale contro le SLAPP, chiedendo al ministro della Giustizia un impegno concreto  durante il negoziato trilaterale europeo che verrà avviato il 12 luglio

 

All’Onorevole Ministro Carlo Nordio

Il Gruppo anti-SLAPP Italia, parte della Coalition Against SLAPPs in Europe - CASE, le scrive per condividere la sua delusione per l'approccio generale adottato dal Consiglio dell'Unione europea, venerdì 9 giugno 2023, circa la proposta di direttiva della Commissione europea "sulla protezione delle persone attive nella partecipazione pubblica da procedimenti giudiziari manifestamente infondati o abusivi (SLAPPs - Strategic Lawsuits Against Public Participation)".

Con la posizione presa, il Consiglio fa un passo indietro nella lotta contro il crescente ricorso a procedimenti giudiziari manifestamente infondati e vessatori, annacquando in modo significativo le disposizioni chiave del testo originale della normativa proposta. 

In particolare, i seguenti sono i principali punti deboli che non consentono di creare un quadro efficace e adeguato per i giornalisti e i media:

(1) L'eliminazione della definizione di "transfrontaliero" data dalla Commissione europea esclude la maggior parte delle azioni vessatorie dal campo di applicazione della direttiva. Le ricerche dimostrano infatti  che circa il 90% dei casi di SLAPP in Europa sono intentati nella stessa giurisdizione in cui è domiciliato il bersaglio SLAPP.

(2) La definizione molto restrittiva di "casi manifestamente infondati" indebolisce  notevolmente il testo nel suo complesso e in particolare il meccanismo chiave di dichiarazione di inamissibilita’, riducendo la protezione disponibile per il destinatario di SLAPP. Inoltre, la posizione del Consiglio non fornisce a quest'ultimo la garanzia di una procedura di dichiarazione di inammissibilità dei procedimenti giudiziari manifestamente infondati.

(3) L'eliminazione della disposizione che prevede il risarcimento dei danni subiti è un altro tentativo di indebolire la protezione disponibile per chi viene colpito da SLAPP. 

Queste disposizioni sono ben lontane dall'obiettivo originario della legge, che è quello di proteggere i giornalisti, i difensori dei diritti umani e, in ultima analisi, il diritto all'informazione nell'Unione europea. Infatti si rischierebbe l'esclusione di molti casi dall'ambito di applicazione della legislazione.

I giornalisti e i media in Europa sono sottoposti a molte pressioni e le persecuzioni legali sono una delle minacce più gravi che devono affrontare poiché li privano del loro tempo e del loro denaro, minando il loro lavoro e violando il diritto del pubblico ad essere informati.

Le chiediamo quindi di convertire gli impegni pubblici in azioni concrete durante i negoziati del dialogo trilaterale e di assicurare che la futura legislazione garantisca una cornice significativa per l'esercizio del giornalismo. Solo un testo più ambizioso, che segua le raccomandazioni di eminenti giuristi europei, potrà fare la differenza; altrimenti sarà un'occasione persa. 

Invitiamo il suo Ministero a lavorare per una legislazione che protegga efficacemente dalle SLAPP i giornalisti, i difensori dei diritti umani e altri soggetti pubblici.

Cordiali saluti,

Gruppo anti-SLAPP Italia:

Amnesty International Italia

Articolo 21

OBC Transeuropa

The Good Lobby Italia

 

Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea.