Gli ex azzurri Magoni e Ghedina a Sarajevo

27 febbraio 2023

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Nel 1984 la giovanissima azzurra Paola Magoni vinse l’oro nello slalom speciale alle Olimpiadi di Sarajevo, battendo grandi campionesse mondiali segnando il primo oro olimpico nella storia dello sci alpino femminile italiano. A 39 anni da quel giorno, è tornata nella capitale bosniaca per partecipare, assieme all'ex azzurro Kristian Ghedina, al “Telemach Children Speed Camp” che si svolge sul monte Bjelašnica.

27 febbraio 2023 - In piedi da dx: direttore ZOI'84 Olimpijski Centar Sarajevo Jasmin Mehić; Ariana Boras;
Paola Magoni; Ivica Kostelić; presidente Ski Kluba Olimpic Edin Durić; Admin Drinić; per l'Ambasciata d'Italia
a Sarajevo il primo segretario Lorenzo Donatelli ed Edina Avdispahić (foto Edina Avdispahić)

Non ha desistito Paoletta, come fu soprannominata all'epoca, nemmeno davanti a una tormenta di neve che domenica l'ha bloccata in Croazia assieme alla campionessa dello sci bosniaco, Ariana Boras , e le ha obbligate a dormire una notte a Gospić accolte in una palestra. L'ha raccontato in conferenza stampa ieri pomeriggio: "Abbiamo guidato persino a 20 all'ora. Durante il viaggio abbiamo parlato del fatto che io porto la neve a Sarajevo. Così come è accaduto nel 1984, quando la neve non c'era. Come allora è accaduto che al mio arrivo alla Bjelašnica e a Sarajevo, abbia cominciato a fioccare tanto. Ogni volta che volete la neve, chiamatemi e arrivo!".

Vučko, la mascotte dei Giochi di Sarajevo 1984

E' tornata là dove il 17 febbraio del 1984 a soli 19 anni di età ha segnato una vittoria inaspettata e importante, in Giochi Olimpici invernali che per la prima volta erano stati assegnati a un paese del blocco orientale, in piena guerra fredda. Per quanto la Federazione Jugoslava si fosse allontanata dal blocco sovietico e facesse parte dei paesi Non allineati, si sperava che organizzarli qui potesse segnare un primo passo verso la riconciliazione internazionale dopo il boicottaggio delle Olimpiadi estive di Mosca del 1980, in primis dagli Stati Uniti.

La partecipazione di tutte le nazioni, 49, aveva dato speranze che purtroppo si sono spente pochi mesi dopo con il boicottaggio del blocco comunista alle Olimpiadi estive di Los Angeles. Una Sarajevo che l'8 febbraio del 1984 aprì i giochi nello stadio Koševo davanti a 45mila spettatori, e che solo 8 anni dopo si è ritrovata sotto assedio, durato 1425 giorni , e ha dovuto usare quello stadio olimpico come cimitero perché uno dei pochi luoghi della città riparato dal tiro dei cecchini.

Paola Magoni pochi giorni dopo l’anniversario di quella vittoria è arrivata a Sarajevo, invitata a partecipare ad un'iniziativa dedicata a giovani atleti assieme a Kristian Ghedina , uno dei migliori specialisti azzurri di discesa libera e super gigante degli anni '90, vincitore di medaglie mondiali e poi allenatore di grandi atleti, come il campione croato Ivica Kostelić .

Paoletta Magoni e Kristian Ghedina, assieme ad altri ex atleti tra i quali anche l'ex allievo di Ghedina, Kostelić, hanno accettato l'invito a partecipare al “Telemach Children Speed Camp ” organizzata dallo Ski Klub Olimpic che si tiene sulle montagne attorno alla capitale bosniaca dal 27 febbraio al 2 marzo.

Il "Telemach Speed Camp", quest'anno organizzato in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia a Sarajevo, riunisce dozzine di giovani sciatori provenienti da diversi paesi europei che oltre a gareggiare, potranno seguire i consigli e le lezioni di grandi campioni, come ha dichiarato a N1 il direttore del Telemach BH, Admir Drinić: “Imparare dai propri modelli, tra cui alcuni dei più famosi nomi dello sci e plurivincitori di medaglie olimpiche, incontrarli, parlare con loro e consultarsi con loro su come progredire in questo sport, è il sogno di ogni giovane sciatore e sciatrice”. Drinić ha ringraziato infine la sindaca di Sarajevo Benjamina Karić e l'ambasciatore italiano Marco di Ruzza per il loro supporto e aver riconosciuto l'importanza di questa iniziativa.

Un'iniziativa, ha concluso, che per questi giovani atleti è un’opportunità di incontro, socializzazione e condivisione di esperienze molto importante: “Siamo lieti di poter sostenere la realizzazione di un evento come questo, attraverso il quale inviamo al mondo un'altra storia positiva sui bambini e lo sport, ma anche il notevole potenziale per lo sviluppo degli sport invernali che ha la montagna olimpica Bjelašnica".

Paoletta Magoni alle Olimpiadi del 1984:


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