Albania: amministrative orfane

1 luglio 2019

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Sono amministrative orfane di un vero e proprio confronto democratico quelle che si sono tenute ieri in Albania.

Il premier Edi Rama ha voluto che questa tornata elettorale si tenesse, nonostante il boicottaggio da parte dei principali partiti dell'opposizione e la controversa decisione del Presidente della Repubblica Ilir Meta di spostarle al prossimo autunno.

Secondo i dati finali, la partecipazione al voto si è limitata al 21,6% degli aventi diritto. L'opposizione contesta però i dati forniti dalla Commissione elettorale centrale, sostenendo che non avrebbero votato più del 15% degli iscritti alle liste elettorali.

Ieri sera, alla chiusura delle urne, Rama ha affermato che il suo partito “non ha vinto le battaglie per il controllo delle municipalità, ma ha vinto la guerra per far sì che le elezioni venissero tenute”. “A partire da oggi – ha aggiunto Rama – non assisteremo più a mandati elettorali bruciati, a bombe Molotov, ad appelli al boicottaggio delle elezioni... E' una lezione per tutti. Siamo i vincitori del 30 giugno”.

Dalle fila dell'opposizione, oltre a denunciare brogli, si è denunciato "il ritorno al partito unico". Su 61 municipalità in cui si votava, in 35 erano presenti esclusivamente i candidati del partito socialista.


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