Salvate Vake Park

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3 febbraio 2014

Centinaia di georgiani si sono mobilitati contro la costruzione di un hotel di 7 piani nel parco cittadino di Vake, a Tbilisi

Il progetto di costruire un albergo a Vake, un parco di Tbilisi, si è scontrato con l'opposizione dei residenti della capitale georgiana. Nonostante l'ufficio del sindaco abbia dichiarato che la costruzione non è illegale, i manifestanti non sono d'accordo. L'area, secondo loro, è stata privatizzata senza il necessario previo dibattito pubblico.

Le proteste, organizzate via Facebook, sono ormai un evento regolare. I cittadini sono invitati a riunirsi vicino al cantiere per protestare con manifesti e striscioni. Sul luogo vengono anche organizzate attività ludiche e ricreative per la popolazione, che vanno dalle esibizioni dei funamboli al gioco con il frisbee e alle passeggiate di cani.

Fino alla fine dell'anno scorso, quando è stato sospeso dal suo incarico a seguito di un'indagine su uso improprio di denaro pubblico, il sindaco Giorgi Ugulava era l'unico rappresentanti del partito dell'ex presidente Mikheil Saakashvili, il Movimento Nazionale Unito, a ricoprire un incarico di rilievo. Gli attivisti - forse si tratta solo di una coincidenza - potrebbero ora aver trovato un alleato nell'attuale ministro per l'Ambiente della nuova coalizione di governo, il Sogno Georgiano.

“Tbilisi è una città densamente popolata, con un traffico in rapida crescita. In queste condizioni, è importante che nella pianificazione dello sviluppo urbano vengano preservate le zone ricreative della città", ha dichiarato infatti la ministra Khatuna Gogoladze secondo Democracy and Freedom Watch. “Non dovrebbero esserci nuovi progetti di edificazione nei distretti centrali.”

Gli attivisti hanno anche ricevuto messaggi di sostegno dalla vicina Armenia, dove gli ambientalisti sono riusciti a opporsi con successo alla costruzione di chioschi nel parco Mashtots.

Quella, tuttavia, era stata una vittoria di Pirro. Parchi pubblici e aree verdi, nella capitale armena,si sono già ridotti significativamente, spesso per fare spazio a bar e ristoranti gestiti da funzionari governativi o da loro parenti. Molti temono che Tbilisi stia seguendo la stessa strada.

Per il momento, tuttavia, i lavori sono stati fermati.