Mine in Croazia, l’ultimo passo

La Croazia ha cominciato nel 1996 a sminare 1.174 kmq di territorio, dal 1998 con il sostegno di diversi donatori tra i quali l’Unione europea. Con il progetto “Croatian Safe Steps CROSS II”, cofinanziato dall’UE nell’ambito del Programma Competitività e Coesione, dal 2026 potrà dichiararsi paese libero dalle mine. Testo di Nicole Corritore, foto di Silvia Maraone

Le fotografie sono state scattate durante il reportage “Dopo trent’anni, la Croazia libera dalle mine” a firma di Nicole Corritore, realizzato a nord-est di Otočac, Contea di Lika-Senj, nei pressi dei boschi dove si sta sminando con il progetto “Croatian Safe Steps CROSS II ”.

Dal 1998, le operazioni di sminamento hanno richiesto una spesa di 1.107 miliardi di euro, coperta per circa il 60% da fondi statali e – accanto a prestiti della Banca Mondiale, altri donatori locali o di paesi esteri – per circa il 26% (286.441.128 euro) da fondi europei.

Ordigni che hanno fatto decine di vittime anche dopo la guerra, come emerge dai dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Interno – Protezione civile: dal 1996, soprattutto fino al 2005, 207 morti e 403 feriti tra i civili, 41 morti e 95 feriti tra gli sminatori.

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto Cohesion4Climate, cofinanziato dall’Unione Europea. L’UE non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto; la responsabilità sui contenuti è unicamente di OBCT.

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